Per il post-2012 di Kyoto, l’unico trattato internazionale legalmente vincolante sulla riduzione delle emissioni (da cui sono esclusi i maggiori emettitori a livello mondiale, Cina e Usa), si pensa a due strade: la prima e’ semplicemente un secondo periodo (cosi’ come previsto); la seconda invece farebbe scivolare la formula all’interno di un regime transitorio che, per esempio, si ipotizza possa arrivare fino al 2020. Per poi giocarsi tutto in vista di un accordo globale al 2020 (i cui step relativi ai tagli di CO2 potrebbero essere del 50% al 2030 e dell’80% al 2050). Su questo terreno, la commissaria europea al clima Connie Hedegaard pensa a ”una road map”, auspicando magari l’ingresso di Stati Uniti e Cina. Anche per il nuovo ministro dell’Ambiente Corrado Clini, un veterano dei tavoli internazionali dedicati a questo tipo di discussioni, che di fatto allinea l’Italia sulle posizioni Ue, le relazioni tra Usa e Cina sono fondamentali. Non meno complesso il discorso sul fronte del Fondo per il clima: rimangono irrisolte molte delle funzioni principali dell’organismo, e soprattutto la questione delle regole e della gestione. L’obiettivo rimane quello di contenere l’aumento della temperatura media globale entro i 2 gradi, o addirittura a 1,5. La vera speranza e’ che Durban possa essere un trampolino di lancio per Rio+20, il meeting mondiale che si terra’ a giugno in Brasile in occasione dei 20 anni dell’Earth summit dove per primi si punto’ su quella che poi sarebbe stata definita ‘green economy’. Intanto proprio dal Sud Africa, tra le terre piu’ sensibili ai cambiamenti climatici (per esempio la zona subsahariana e’ ritenuta un hot spot, da siccita’ a emergenze umanitarie), i negoziatori di Paesi come le piccole isole del Pacifico – per esempio, Tuvalu e Kiribati – promettono battaglia se non si giungera’ a un risultato concreto, e pensano gia’ a una protesta in stile ‘Occupy Wall Street’, a questo punto facendola propria in ‘Occupy Durban’.
Clima: domani inizia il vertice di Durban, in gioco il futuro del pianeta
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