Dichiarazione annuale del WMO rilasciata alla conferenza climatica di Durban

MeteoWeb
Credit: Jan Golinski

Le temperature globali nel 2011 sono attualmente le più elevate di sempre e sono superiori a tutti gli anni precedenti con un evento La Niña, che ha una influenza relativa sul raffreddamento. I 13 anni più caldi si sono verificati tutti negli ultimi 15 anni dal 1997. L’estensione della banchisa artica nel 2011 è stata la seconda più bassa mai registrata, e il suo volume è stato il più basso di sempre. Questi sono alcuni dei punti salienti della Dichiarazione annuale provvisoria dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale sullo stato del clima globale, che fornisce una valutazione globale della temperatura e un’istantanea del tempo e di eventi climatici in tutto il mondo nel 2011. E’ stato rilasciato oggi alla conferenza internazionale sul clima a Durban, in Sud Africa. “Il nostro ruolo è quello di fornire le conoscenze scientifiche per informare l’azione dei decisori“, ha detto il segretario generale dell’organizzazione mondiale della meteorologia Michel Jarraud. “La nostra scienza è solida e lo dimostra in modo inequivocabile che il mondo si sta riscaldando e che questo riscaldamento è dovuto alle attività umane. Le concentrazioni di gas serra nell’atmosfera hanno raggiunto nuovi picchi massimi. Si stanno molto rapidamente avvicinando ai livelli coerenti con un aumento di 2-2,4 gradi centigradi della temperatura media globale che gli scienziati ritengono che possa provocare cambiamenti di vasta portata e irreversibili nella nostra Terra, sugli oceani e nella biosfera“, ha detto inoltre Jarraud. La dichiarazione provvisoria del WMO ha stimato che la superficie globale del mare combinata ad una temperatura del suolo e dell’aria per il 2011 (gennaio-ottobre) è stimata a +0,41°C, superiore alla media 1961-1990 annua, secondo la dichiarazione provvisoria. Questo è il decimo anno più caldo dall’inizio delle registrazioni nel 1850 ed il periodo 2002-2011 è pari a quello 2001-2010 come il decennio più caldo mai registrato, a +0,46°C sopra la media a lungo termine. Il clima globale nel 2011 è stato fortemente influenzato dal forte evento La Niña che si è sviluppato nel Pacifico tropicale nella seconda metà del 2010 e che si è protratto fino a maggio 2011. E’ stato uno dei più forti degli ultimi 60 anni ed è stato strettamente associato con la siccità in Africa orientale, nelle isole del Pacifico equatoriale centrale, per il sud degli Stati Uniti, e per le inondazioni nel sud Africa, Australia orientale e dell’Asia meridionale. Gli anni caratterizzati da forte Niña sono tipicamente più freddi di 0,10-0,15°C degli anni precedenti e successivi. Nel 2011 le temperature globali hanno seguito questi criteri, essendo infatti inferiori a quelli del 2010, ma erano ancora molto più caldi del più recente episodio di La Niña moderata o forte dell’anno 2008 (+0,36°C), 2000 (+0,27°C) e 1989 (+0,12°C). Le temperature dell’aria sono state al di sopra della media a lungo termine nel 2011 per la maggior parte delle aree del mondo. Il più elevato scarto dalla media si è verificato in Russia, soprattutto nel nord, dove le temperature in alcune aree, durante il periodo Gennaio-Ottobre, sono state di circa 4°C sopra la media. L’estensione del ghiaccio artico ha raggiunto il minimo il 9 Settembre, su una superficie di 4,33 milioni di Km quadrati. Un valore pari al 35% inferiore alla media 1979-2000, e solo poco più elevato del 2007. A differenza della stagione 2007, sia il Passaggio a Nord-Ovest che quello a Nord-Est è stato libero dai ghiacci durante l’estate 2011. Il volume di ghiaccio marino è stato ancor più al di sotto della media ed è stato stimato a un nuovo record minimo di 4200 chilometri cubici, superando il record di 4580 chilometri cubici raggiunto nel 2010. Le temperature superiori alla media nelle regioni polari sono coincise con il secondo anno più basso della misura minima del ghiaccio marino artico e il più basso volume di ghiaccio marino mai registrato.
Altri punti salienti sono:

  • Grave siccità, poi alluvioni in Africa orientale
  • Gravi inondazioni nel sud-est asiatico, Pakistan, Centro e Sud America
  • Inondazioni con frane in Brasile
  • Un anno di grandi estremi negli Stati Uniti
  • Un inizio secco per l’anno in Europa e in Cina orientale
  • Un altro anno al di sotto della media dei cicloni tropicali

Lo stato di previsione è stato rilasciato alla 17a conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si sta tenendo a Durban, Sud Africa, dal 28 Novembre al 9 Dicembre 2011. Aggiornamenti e dati definitivi per il 2011 saranno pubblicati nel Marzo 2012 nella Dichiarazione WMO annuale sullo stato del clima globale.
Le informazioni preliminari per il 2011 si basa su dati climatici provenienti da reti di terra e da stazioni meteorologiche climatiche, navi e boe, così come i satelliti. I dati sono continuamente alimentati da tre principali centri climatici globali di analisi, che sviluppano e mantengono omogenea la banca dati climatici globali. L’analisi della temperatura globale OMM è quindi principalmente basata su tre insiemi di dati complementari. Il primo mantenuto da entrambe le Hadley Centre del Met Office britannico e il Climatic Research Unit, University of East Anglia, Regno Unito. Un’altra banca dati è mantenuta dalla National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), e il terzo è dell’Istituto Goddard di studi spaziali (GISS), gestito dalla National Aeronautics and Space Administration (NASA). Ulteriori informazioni sono tratte dalla rianalisi ERA-Interim a base di banche dati gestite dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche (ECMWF).

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