Emergenza maltempo Piemonte: fiumi in piena, centinaia di evacuati e le previsioni meteo sono un incubo

MeteoWeb
I fiumi del Piemonte sono tutti in piena, in alcuni casi sono già esondati e in molte altre aree rischiano di esondare nelle prossime ore. La situazione è critica

Il Piemonte sta vivendo una domenica di grande ansia a causa delle avverse condizioni meteorologiche e dell’allerta meteo, che non cesserà oggi vista la recrudescenza del maltempo con nuove forti piogge tra domani e dopodomani. Pochi minuti fa una ventina di famiglie sono state evacuate evacuate in Val Pellice, nel comune di Garzigliana, nel Tornese, a causa di un allagamento provocato dall’esondazione del fiume Pellice.
La situazione è di elevata criticità in tutto il bacino del Tanaro, la cui piena ha costretto l’Anas a chiudere un ponte in località Govone lungo la strada statale 213 “di Santa Vittoria”.
A Boschetti di Centallo sta per essere chiuso il ponte di Centallo sul Grana.
Nella notte sono caduti 178mm a Bobbio Pellice, 107mm a Prali, 81mm a Balme (To). Ma complessivamente da giovedì sera a stamattina, alcuni accumuli fanno davvero paura, in tutta l’area tra Piemonte e alta Liguria che va a interessare i bacini fluviali Piemontesi. A Rossiglione sono caduti 540mm di pioggia, a Murialdo 425mm, a Ovada 400mm di cui 270mm in appena 12 ore; sull’Alpe Vobbia 373mm, a Calizzano 350mm, a Vinadio 235mm, a Ponzone 320mm, a Frabosa 315mm, a Sassello 310mm, a Saliceto 287mm, a Cairo Montenotte 285mm, a Perlo 284mm, a Ponte di Nava 274mm, al Colle del San Bernardo 270mm, alle Terme di Valdieri 230mm, a Ceva 225mm, ad Arquata Scrivia 223mm, a Limone 206mm, a San Giacomo Demonte 200mm, alla Certosa di Pesio 190mm. Ad Alessandria città sono caduti 120mm.

La quota delle nevicate è rimasta elevata, intorno ai 2.300 metri di altitudine: a Passo del Moro (Macugnaga) si misurano 125cm, al rifugio Gastaldi (Balme) 115cm, al rifugio Vaccarone (Guaglione) 96cm, al Colle dell’Agnello (Pontechianale) 96cm.

Il Tanaro, al momento, è il corso d’acqua con le condizioni più estreme. Come nel 1994

Nell’alto Tanaro (Garessio e Piantorre) i livelli idrometrici hanno raggiunto le soglie di elevata criticità. A valle della confluenza con la Stura di Demonte i livelli sono in crescita verso la soglia di attenzione grazie al contributo degli affluenti minori. Nel Torinese i corsi d’acqua sono in crescita fino ad una situazione di moderata criticità; restano prossimi ai valori di attenzione i livelli del Sesia e del Cervo. Incrementi piu’ contenuti, al di sotto dei livelli di attenzione, nei settori alpini occidentali del Cuneese e nel Toce.
Nel Cuneese si sono verificati i primi smottamenti: Crissolo e Oncino sono isolate.
A monte di Torino i livelli del Po sono in crescita verso valori di attenzione, a valle della città gli incrementi sono più consistenti grazie al contributo degli affluenti. Durante la notte nella sala operativa della Protezione civile regionale non sono arrivate segnalazioni dal territorio. A Torino città molti gli interventi dei vigili del fuoco, ma di poca entità (piccoli allagamenti, smottamenti localizzati), in una situazione che viene definita “ordinaria”.

Alcune strade provinciali che corrono nell’Alessandrino sono state interrotte da allagamenti e smottamenti in particolare nelle zone di Ovada e Novi Ligure. Nell’intera provincia, fra le persone già evacuate e quelle che sono state messe in preallarme, il totale raggiunge il numero di 540 (a Casale Monferrato sono duecento le persone che, nel caso si verificassero delle criticità, dovranno lasciare la propria abitazione). Altre 35 sono state fatte allontanare dalle abitazioni a Frassineto Po. Durante la notte sono state evacuate 171 persone anche a Ozzano Monferrato, 39 ad Acqui Terme, due a Valenza, 60 a Pietra Marazzi e 10 a Novi Ligure. Evacuate 14 persone anche nell’Alta Val lemme e nell’Ovadese, dove circa 20mila persone sono senza acqua potabile. Gli sfollati sono 17 a Ovada, dove sono chiuse le strade provinciali 185, 155 e 200. Chiusa per frana anche la provinciale n. 171, mentre smottamenti e frane si segnalano nelle valli Orba, Erro e Bormida. Le persone evacuate ad Alessandria citta’ sono solo sei, ma una trentina di nuclei familiari erano già stati allertati nella serata di ieri per un possibile allontanamento dalle abitazioni in caso di aggravarsi della situazione

I volontari che si occupano del monitoraggio dei corsi d’acqua sono trecento. Il loro impiego era stato raccomandato dagli uffici operativi dell’Aipo (agenzia interregionale per il fiume Po) durante la riunione di ieri degli organi di coordinamento della protezione civile.

Le piogge rimarranno intense sul settore nordoccidentale ed occidentale per la mattinata di oggi, mentre una decisa attenuazione è attesa dal pomeriggio. Massimi locali più intensi (attorno a 60-70 mm in 6 ore) sono attesi sulle zone delle Alpi Cozie e Marittime. Pertanto, i livelli idrometrici del Tanaro si manterranno prossimi alla moderata criticità e incrementi più contenuti verranno registrati nei corsi d’acqua del Verbano, Vercellese e Biellese. In provincia di Torino gli affluenti del Po, dal Pellice alla Dora Baltea, raggiungeranno valori di moderata criticità; conseguentemente, i livelli del fiume saranno in crescita fino alla soglia di attenzione e i valori massimi verranno raggiunti a Torino in serata.

Gli accumuli toccati oggi equivalgono ai massimi pluviometrici dell’alluvione del 1994. Ma domani e martedì sono attesi altri nubifragi, sempre nelle stesse aree, e i fiumi cresceranno ancora.

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