? Carinae, una delle più grandi eruzioni dell’universo

MeteoWeb
Credit: HST

Durante la metà del 1800, la ben nota stella ? Carinae ha subìto un’enorme eruzione diventando per un certo tempo, la seconda stella più brillante nel cielo. Anche se gli astronomi a quel tempo non avevano ancora la tecnologìa adeguata per studiare nel dettaglio una delle più grandi eruzioni della storia recente, gli astronomi dello Space Telescope Science Institute hanno recentemente scoperto che echi di luce ci raggiungono soltanto ora. Questa scoperta permette agli astronomi di utilizzare strumenti moderni per studiare cosa avvenne tra il 1838 e il 1858, quando ? Carinae subì la sua grande eruzione. Gli echi di luce hanno reso famoso in questi ultimi anni l’esempio drammatico di V838 Monocerotis. Mentre V838 lun sembra un guscio di gas in espansione, in realtà è luce riflessa da gusci di gas e polveri espulsi prima della vita della stella. Nel caso di ? Carinae, la luce riflessa ha cambiato le sue proprietà dal movimento del materiale esterno che essa riflette. In particolare, la luce mostra un notevole blueshift, raccontando agli astronomi che il materiale sta viaggiando a 210 km/sec. Questa osservazione si adatta con le previsioni teoriche di eruzioni simili al tipo ? Carinae. Tuttavia, l’eco di luce ha anche evidenziato alcune discrepanze tra le aspettative e l’osservazione. Questo tipo di eruzioni creano un grande cambiamento nella luminosità generale. Tuttavia, anche se questi eventi possono rilasciare il 10% dell’energia totale di una tipica supernova, la stella rimane intatta. Il modello principale per spiegare questo tipo di eruzione è che un improvviso aumento della produzione di energia della stella fa sì che alcuni degli strati esterni siano spazzati via in un vento opaco. Questo guscio di materiale è così fitto che gli conferisce un grande aumento della superficie utile da cui viene emessa la luce, aumentandone la luminosità complessiva.

Credit: NASA, European Space Agency and Howard Bond (STScI)

Tuttavia, perché questo avvenga, i modelli prevedono che la temperatura della stella prima che l’eruzione avvenga, deve essere almeno di 7.000 K. Analizzando la luce riflessa dalle aree che hanno interessato l’eruzione di ? Carinae, la temperatura al momento dell’eruzione doveva essere molto più bassa, intorno ai 5000 K. Ciò suggerisce che il modello non è corretto per tali eventi. Eppure, questa osservazione è in qualche modo in contrasto con le osservazioni fatte negli anni successivi all’eruzione. Con l’utilizzo successivo della spettrografia, gli astronomi nel 1870, notarono visivamente righe di emissione nello spettro della stella che sono più tipiche di stelle più calde. Nel 1890, ? Carinae mostrava un’eruzione più piccola e uno spettro fotografico ha indicato una temperatura di circa 6000 K. Anche se questo potrebbe non riflettere esattamente il caso della grande eruzione, è ancora sconcertante come la temperatura della stella potesse cambiare così velocemente. In entrambi i casi, ? Carinae resta un oggetto meraviglioso.

Condividi