Brasile approva legge che “aiuta” la deforestazione

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Uno dei tanti acquitrini che bagnano una parte della foresta pluviale amazzonica

Il Senato brasiliano ha approvato nella tarda serata di martedi’ un insieme di norme che, secondo le organizzazioni ambientaliste, aprono la strada ad una maggiore deforestazione in Amazzonia. La legge e’ stata approvata con 57 voti favorevoli e 7 contrari. Una versione precedente, con qualche diversita’ rispetto alla legge approvata dal Senato, era passata in maggio dalla Camera Bassa del Congresso Brasiliano. Le organizzazioni ambientaliste hanno chiesto al presidente brasiliano Dilma Roussef di non promulgare la legge che concederebbe vaste amnistie in favore di chi e’ stato accusato di aver distrutto vaste aree della foresta pluviale. “Le istanze provenienti dalla societa’ civile sono state ancora ignorate, cosi’ come lo sono state la scienza e i movimenti sociali“, ha detto Tatiana de Carvalho, che coordina la campagna l’organizzazione ambientale Greenpeace contro il nuovo codice. La legge infatti, se entrasse in vigore, esonererebbe gli agricoltori dal pagamento delle multe per la deforestazione illegale effettuata prima del 2008, a patto che si impegnino a recuperare le aree di foresta pluviale che sono state distrutte. Ma i piccoli proprietari terrieri, che possiedono fino a 400 ettari, non dovrebbero pero’ piu’ ripristinare le zone che hanno disboscato illegalmente. Il disegno di legge riduce anche a 30-15 metri di larghezza della fascia di vegetazione originaria che deve essere preservato sulle rive dei fiumi piu’ stretti di 10 metri, una misura che gli ambientalisti dicono aumenti il rischio di disastri naturali, come le alluvioni e le frane. Il nuovo codice dovrebbe anche ridurre l’area di foresta pluviale messa a riserva obbligatoria dall’80% al 50% in quegli Stati in cui le riserve e le terre dei popoli indigeni coprano piu’ del 65% del territorio.

La Confederazione brasiliana di Agricoltura e allevamento sostiene la nuova legge perche’, ha detto, “il Brasile deve conservare la sua posizione tra i maggiori produttori di cibo al mondo”. La Confederazione ha detto che la legge avrebbe conservato il 61 per cento delle foreste originali del Brasile, il 18 per cento dei quali in proprieta’ terriere rurale. Ma gli attivisti ambientali riuniti nella citta’ sudafricana di Durban per la annuale conferenza internazionale sul clima delle Nazioni Unite, hanno denunciato il provvedimento che, a loro giudizio, aumentara’ la deforestazione e fara’ mancare al Brasile gli obiettivi di riduzione delle emissioni di carbonio e offuschera’ l’immagine del Paese come un leader ambientale. La nuova legge sulle foreste, ha denunciato martedi’ il WWF a Durban “avra’ gravi ripercussioni sulle decisioni prese nel corso dei negoziati ONU sul cambiamento climatico. Se verra’ approvata la nuova legge, ha dichiarato il WWF, una superficie di circa 79 milioni di ettari (quasi le dimensioni della Francia e del Regno Unito messe insieme) sarebbe lasciata non protetta”. Il WWF ha dichiarato che il nuovo codice potrebbe comportare l’emissione di fino a 29 miliardi di tonnellate di anidride carbonica. Il Rio delle Amazzoni, che si attraversa tutto il Brasile e altri paesi sudamericani, ed e’ il piu’ grande polmone verde del mondo, sta rapidamente scomparendo a causa dell’agricoltura e altre attivita’ che minacciano la foresta pluviale. Una delle questioni principali all’ordine del giorno a Durban e’ proprio quella di incrementare gli sforzi per conservare e ripristinare le foreste, unico argine alla deforestazione che rappresenta attualmente il 20 per cento delle emissioni globali di carbonio responsabili del riscaldamento globale.

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