Esistono pericoli per la vita sulla Terra in relazione ad esplosioni di Supernovae?

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Rappresentazione di una supernova

In questi giorni gira l’ennesima notizia che nel 2012 una supernova sterminerà la vita sulla Terra. Ci dispiace ripeterci circa il famigerato 21 Dicembre 2012, ma è giusto ribattere puntualmente con dati scientifici alla mano per rassicurare i nostri lettori che ci inviano mail in redazione colme di preoccupazione. Data la quantità incredibile di energia sprigionata in una simile esplosione (pari a quella che il Sole crea nel corso della sua intera vita), è teoricamente possibile essere preoccupati per questi eventi, ma al momeno gli astronomi ci consolano affermando che data la vastità dello spazio e la frequenza degli eventi, sappiamo con certezza che non c’è al momento alcuna stella abbastanza vicina da farci del male. Gli astronomi stimano che in media una o due supernovae esplodono ogni secolo nella nostra galassia. Ma per apportare danni gravi allo strato di ozono, l’eplosione dovrebbe avvenire a meno di 50 anni luce di distanza. Tutte le stelle più vicine capaci di avere questa fine sono tutte più lontane. Se un pianeta abitato subisse un’esplosione del genere da parte della sua stella, sarebbero davvero problemi per gli eventuali abitanti. Questo tipo di esplosione infatti, emanando raggi X e gamma, danneggerebbe lo strato di ozono che protegge dai raggi nocivi delle stelle. Noi sappiamo che meno ozono è presente in atmosfera, più luce UV riesce a raggiungere la superficie. Ad una certa lunghezza d’onda, solo un aumento del 10% dei raggi UV al suolo potrebbe essere letale per alcuni organismi, tra cui il fitoplancton nei pressi della superficie dell’Oceano. Poiché questi organismi costituiscono la base di produzione di ossigeno sulla Terra e della catena alimentare marina, un danneggiamento significativo potrebbe significare un reale problema. Un altro evento esplosivo, chiamato gamma-ray burst (GRB), è spesso associato alle supernovae. Quando una stella massiccia collassa su se stessa – o, meno frequentemente, quando due stelle di neutroni collidono – il risultato è la nascita di un buco nero. Come la materia cade verso un buco nero nascente, si crea un getto accelerato di particelle così potente che può perforare la sua strada attraverso la stella, cominciando dagli strati più esterni. Se uno di questi getti fosse diretto verso la Terra, i satelliti in orbita rileverebbero un lampo di raggi gamma altamente energetico da qualche parte nel cielo. Queste esplosioni si verificano quasi quotidianamente e sono così potenti che possono essere visti attraverso miliardi di anni luce. Un lampo di raggi gamma potrebbe influenzare la Terra più o meno allo stesso modo di una supernova – e ad una distanza molto maggiore – ma solo se il suo getto è perfettamente rivolto verso il nostro pianeta. Gli astronomi stimano che un lampo di raggi gamma potrebbe influenzare la Terra da un minimo di 10.000 anni luce di distanza. Finora la più vicina esplosione di questo genere, nota come GRB 031203, è stata a 1,3 miliardi di anni luce di distanza. Come nel caso di impatti, il nostro pianeta probabilmente ha già sperimentato tali eventi nella sua lunga storia, ma non c’è motivo di aspettarsi un lampo di raggi gamma della nostra galassia nel prossimo futuro, tantomeno nel mese di Dicembre 2012, giorno 21. Ma riprenderemo il discorso il prossimo 22 Dicembre…..!

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