Con il passare dei giorni si avvicina il famigerato 21 Dicembre 2012, ormai conosciuto in tutto il mondo come il termine del calendario Maya. Avant’eri, 8 Dicembre, c’è stata la possibilità di riparlarne in un discorso pubblico con l’astronomo Don Yeomans, direttore del Near-Earth Object program office presso il Jet Propulsion Laboratory di Pasadena, in California. Qualcuno ricorderà il dott. Yeomans come colui che aveva tranquillizato i meno esperti al passaggio della cometa Elenin, rassicurando il grande pubblico che questa non avrebbe comportato alcun pericolo per la Terra. E così naturalmente è stato. L’astronomo parlando del prossimo Dicembre afferma che non esiste alcun rischio affinchè possa verificarsi un’apocalisse. L’unico evento che accdrà quel giorno è il solstizio d’inverno, ossia la notte più lunga dell’anno. “Ma allora cosa c’è di tanto speciale in quel 21 Dicembre 2012?”, si è chiesto Don Yeomans. Tantissima gente pensa che vista la precisione di un popolo attento ai fenomeni celesti come i Maya, è sicuro che accadrà qualcosa. In realtà i Maya non hanno mai parlato di fine del mondo, ma semplicemente della fine di un ciclo. “Il calendario Maya – dice Yeomans – è stato come il moderno calendario Gregoriano composto da 365 giorni. Ma oltre al conteggio annuale, l’antico popolo dei Maya misurava il tempo con periodi più lunghi. Uno tra questi era il lungo computo, della durata di 5125 anni, che il 21 Dicembre 2012 cesserà”. Naturalmente un nuovo calendario avrebbe avuto inizio il 22 Dicembre, ma non era il caso di ricominciare. Sarebbe come dire che il nostro calendario si conclude il 31 Dicembre e che questa è considerata la fine dei tempi. Del resto se dovessimo scrivere il nostro calendario per far capire che il 31 Dicembre è solo la fine della rivoluzione attorno al Sole e non l’apocalisse, dovremmo scriverlo per i prossimi 5 miliardi di anni. “Anche se ci sono coloro che credono che 21 Dicembre 2012 porterà una nuova era di illuminazione, molti altri temono una catastrofe e sono tante le persone che per queste teorie cospirative sono preoccupatissime”. Una delle preoccupazioni è quella che il Sole passerà davanti al piano della nostra galassia il 21 dicembre. “Tuttavia, il Sole lo fa abitualmente due volte all’anno senza apportare conseguenze”, ha detto l’astronomo.
Un altro timore è che un pianeta chiamato “Nibiru” o “Pianeta X” sia presumibilmente diretto verso la Terra. Yeomans ha osservato che un noto appassionato UFO, Nancy Leider, che afferma di essere in contatto con gli alieni del sistema stellare di Zeta Reticuli, disse per primo che Nibiru avrebbe causato disastri diffusi nel maggio 2003, e che dal momento che non è accaduto nulla ha modificato la sua “profezia” proprio al 21 Dicembre 2012 . “Non c’è alcuna prova che Nibiru esista”, ha detto Yeomans. “Chi afferma che potrebbe essere nascosto dietro il Sole racconta teorie infondate, in quanto non può nascondersi dietro il sole per sempre se è stato già osservato”, ha detto Yeomans. I sostenitori dell’esistenza di Nibiru sostengono che gli astronomi e la NASA siano impegnati in una cospirazione per coprire l’evento, al fine di evitare il panico, e verso questi Yeomans ironizza rispondendo: “non c’è modo sulla Terra per mantenere gli astronomi tranquilli”. Ci sono inoltre altre teorie che sostengono che grazie ad un particolare allineamento planetario, gli effetti gravitazionali dei pianeti in fila influenzeranno la Terra in qualche modo.”Ma non c’è allineamento planetario il 21 Dicembre 2012″, ha detto Yeomans. Anche se ci fosse un allineamento planetario, non causerebbe problemi. Gli unici corpi che hanno significativi effetti gravitazionali sulla Terra sono la luna e il sole, e gli effetti si vedono attraverso le maree. Gli effetti delle maree indotte da altri oggetti nel nostro sistema solare sono trascurabili, e li abbiamo vissuto per milioni di anni senza problemi. “Un altro timore per il 2012 sono le tempeste solari, ossia particelle energetiche provenienti dal Sole. Noi sappiamo che l’intensità di tali fenomeni si alternano in un ciclo di 11 anni. Quando arrivano sulla Terra possono causare danni ai satelliti in orbita, alle comunicazioni e alle linee elettriche, e le fantastiche aurore polari, ma nulla a che vedere con danni permanenti o mortali per l’umanità”, ha detto Yeomans. Ci sono registrazioni di una super-tempesta che colpì la Terra nel 1859. Se è vero che ha causato pochi danni a quei tempi, si teme che una simile tempesta possa infliggere ai giorni attuali danni molto più consistenti dal momento che il nostro mondo è molto più dipendente dall’elettronica. “Ma non ci sono prove che ciò accada nel prossimo anno”, sostiene lo scienziato. Ed effettivamente è impossibile prevedere l’attività solare così in dettaglio per i prossimi anni, ma anche se dovesse verificarsi una super tempesta stile 1859, apporterebbe gravi danni ai già citati sistemi, ma non certamente alla vita umana.
Naturalmente, visto che le risposte a questi problemi poggiano su basi scientifiche salde e ben note, c’è sempre qualcuno che aggiunge altre possibilità per poter prevalere e infondere panico generalizzato. Ed ecco quindi la teoria dell’inversione dei poli magnetici. La Terra ha 2 poli geografici, i quali segnano l’asse di rotazione del pianeta. Ma abbiamo anche i poli magnetici, associati con il campo magnetico che circonda la Terra, che fa segnare il Nord alle nostre bussole. I poli geografici non possono assolutamente capovolgersi perché la Luna stabilizza la rotazione del nostro pianeta. Per cui per avere un evento del genere non dovrebbe esistere il nostro satellite naturale. I poli magnetici invece si sono già capovolti nel corso della storia della Terra, ma su scale temporali nell’ordine dei 500.000 anni. “Questi spostamenti infatti non sono improvvisi, ma avvengono molto gradualmente nel corso di migliaia di anni e non ci sono prove che questo possa iniziare o terminare proprio nel 2012”, tranquillizza Yeomans. “Inoltre, anche se si verificasse un evento del genere, non vi sarebbe alcun problema reale, se non il fatto di dover cambiare le nostre bussole”. In definitiva, le persone possono credere ciò che gli pare, ma spesso i dati reali vengono confusi con scienza spazzatura. I media e le varie teorie cospirative, confondono il pubblico per vari motivi. “Gli scienziati hanno veramente il loro bel da fare”, conclude Yeomans. Il lavoro più grande a quanto pare, è quello di sensibilizzare l’umanità alla vera scienza.