La sonda Cassini è transitata al suo massimo avvicinamento con Dione, satellite naturale di Saturno. Una delle domande a cui gli scienziati di Cassini non sanno rispondere è se la superficie di Dione mostra alcun segno di attività. Comprendere la sua struttura interna aiuterà a far fronte a questo quesito. La sonda sta misurando variazioni nella forza gravitazionale della Luna e lo spettrometro ad infrarossi sta cercando emissioni di calore lungo le fratture sulla superficie lunare. Cassini sta sondando inoltre se Dione possiede una tenue atmosfera. Una ricerca pubblicata sulla rivista Geophysical Research Letters e condotta da Sven Simon, membro del team Cassini presso l’Università di Colonia, in Germania, ha trovato perturbazioni del campo magnetico intorno a Dione, suggerendo la presenza di una tenue atmosfera, ma gli scienziati sperano di ottenere conferme più consistenti durante questo passaggio. Cassini dopo il suo incontro con Dione è ora diretta verso Titano, verso il quale si avvicinerà a circa 3.600 chilometri dalla superficie il 13 dicembre alle 13:11 (ora italiana). Lo spettrometro a infrarossi farà misurazioni per capire come il passaggio dalla stagione primaverile a quella estiva influenzi i venti nell’atmosfera di Titano vicino al Polo Nord. Sarà anche alla ricerca di nebbia. Verranno osservati anche i deserti equatoriali dove sono stati avvistati cambiamenti improvvisi e drammatici della superficie nello scorso anno, quando sull’emisfero Nord di Titano si apprestava ad arrivare la primavera. Una teoria ipotizza che questi cambiamenti siano stati provocati da violenti temporali. Subito dopo il passaggio, le telecamere della sonda continueranno a scrutare il satellite per un altro giorno. La missione Cassini-Huygens è un progetto di cooperazione della NASA, l’Agenzia spaziale europea e l’Agenzia Spaziale Italiana. Il Jet Propulsion Laboratory, una divisione del California Institute of Technology di Pasadena, gestisce la missione per la NASA Science Mission Directorate di Washington.