In attesa di un ulteriore rinvigorimento della circolazione monsonica invernale (il Monsone di NE) sul settore settentrionale dell’oceano Indiano continuano a formarsi nuove depressioni tropicali che possono rimanere in vita per oltre una settimana o 10 giorni massimo. Dopo le continue formazioni sul mare Arabico, dove l’intensa attività convettiva delle ultime settimane ha favorito lo sviluppo di aree depressionarie tropicali molto resistenti a largo delle coste somale e omanite, stavolta l’area di formazione delle cosiddette “tropical waves” si è spostata molto più ad est, nel tratto di oceano a sud del golfo del Bengala. Molto spesso in quest’area si sono notati dei sistemi temporaleschi (Cluster a multicella), legati direttamente all’ITCZ, staccarsi dal “fronte di convergenza intertropicale” per allontanarsi, in modo del tutto autonomo, verso le latitudini tropicali, evolvendosi in sistemi convettivi via via sempre più organizzati, “tropical waves”, e capaci di trasformarsi in depressioni o tempeste tropicali. In questi giorni una depressione organizzata si è venuta ad approfondire ad est dello Sri Lanka, causando abbondanti precipitazioni, spesso temporalesche, lungo le coste orientali della isola-stato. Dopo aver stazionato per più giorni poco a largo dello Sri Lanka il sistema tropicale si è allontanato verso est, in mare aperto, davanti l’area del golfo del Bengala, avvicinandosi all’arcipelago delle Nicobare. Sostando su acque superficiali particolarmente calde la depressione tropicale è riuscita a rinvigorirsi ulteriormente presentando una intensa attività convettiva interna, con lo sviluppo di frequenti “Cluster temporaleschi” in grado di scaricare precipitazioni molto intense, relegate per fortuna in mare. Tra la giornata di domani e quella di sabato la depressione tropicale dovrebbe spostarsi molto lentamente verso nord-nord/est posizionandosi nel tratto di mare ad ovest delle isole Nicomare e Andamane, davanti il golfo del Bengala. Con questo posizionamento la perturbazione tropicale dovrebbe apportare dei rovesci e dei temporali, a tratti anche intensi, fra le isole Andamane e le Nicobare, interessante nel frattempo dall’umida ritornante da Est e Sud-est. Ma forti piogge e temporali molto intensi, legati indirettamente alla circolazione depressionaria, nel corso del prossimo potranno investire la parte settentrionale di Sumatra e la penisola malese di Malacca, dove non sono esclusi dei fenomeni precipitativi importanti, ulteriormente esaltati dal fenomeno della “Nina” che va a raffozzarsi sempre più sul Pacifico equatoriale.
Intanto, spostandoci sull’Asia orientale, nei prossimi giorni, con il rinforzo della grande cellula anticiclonica sulla Cina orientale, sul mar Cinese Meridionale prenderà forza il Monsone di NE che dalle coste cinesi trasporterà aria più fresca e secca in direzione del Vietnam e dei mar malesi e indonesiani. Intensi, a tratti anche burrascosi, venti da N-NE sferzeranno tutto il mar Cinese Meridionale, nel tratto compreso fra Taiwan , le coste meridionali cinesi e quelle vietnamite, fino al settore più orientale della penisola di Malacca. L’intenso flusso fresco continentale da N-NE, in arrivo dal continente asiatico, raggiungerà l’area equatoriale tra le coste sud-orientali di Sumatra e quelle più occidentali del Borneo, rendendo il mare da agitato a molto agitato, con onde alte anche più di 3-4 metri. Giunto in prossimità della linea dell’equatore, poco ad ovest del Borneo, il fresco e sostenuto flusso da N-NE tende ad interagire con l’aria molto più calda e umida preesistente, piegando più verso ovest o sud-ovest, verso le coste occidentali del Borneo. Intensi venti da Ovest infatti si estenderanno allo stretto di Karibata e al mar di Giava. Interferendo con la complessa topografia dell’isola la circolazione monsonica tende ad invorticarsi favorendo la formazione di un vortice di bassa pressione a ridosso delle coste del Borneo occidentale, meglio noto come “Borneo Vortex”. Recenti studi, condotti da climatologi cinesi, malesi ed inglesi, hanno dimostrato che la formazione del “Borneo Vortex” è direttamente correlata con l’andamento dell’indice AO (oscillazione artica) e con lo stato di salute del grande anticiclone termico siberiano che proprio in questo periodo inizia a prendere forma sopra le gelide lande della Siberia centro-orientale, allungandosi sino al nord della Cina (anticiclone continentale cinese) e alla Mongolia, con importanti ripercussioni sulla circolazione troposferica su scala planetaria lungo l’emisfero boreale. Inoltre questa sconosciuta area di disturbo equatoriale spesso provoca una brusca esplosione dell’attività convettiva tra Indonesia e Malesia, determinando alle volte intense fasi precipitative che possono causare gravi inondazioni in tutto il sud-est asiatico, soprattutto durante gli anni di forte “Nina”. Già nei prossimi giorni, con la formazione del “Borneo Vortex”, piogge e forti temporali flagelleranno la penisola di Malacca e buona parte dei grandi arcipelaghi indonesiani, dove si farà elevato il rischio di inondazioni.