La maggior parte delle comete radenti si sarebbe disgregata ad un passaggio così ravvicinato come quello che ha interessato la cometa LoveJoy, che invece, come più volte ribadito, ce l’ha fatta, pur perdendo gran parte della sua massa. Questa immagine a sinistra (cliccare per ingrandire) è stata ripresa da un coronografo a bordo del Sole fissato sulla sonda SOHO, ed identifica i resti in entrata della coda, con la testa brillante o chioma che emerge dalla luce solare il 16 dicembre. La posizione del Sole, è indicata dal cerchio bianco che occulta volontariamente la nostra stella per bloccarne il bagliore travolgente. La chioma della cometa è così luminosa che satura i pixel della fotocamera, creando strisce orizzontali. Sulla base delle loro orbite, le comete radenti si pensa che appartengano alla famiglia delle comete Kreutz, formatesi dalla disgregazione di una cometa singola di grandi dimensioni che transitò molto vicino al Sole nel XII secolo. La maggior parte di questi oggetti sono stati scoperti con le fotocamere installate sul satellite SOHO, ma a differenza di molte altre comete radenti, questa è stata scoperta da un astrofilo australiano, Terry Lovejoy, da osservazioni terrestri. La cometa possedeva un gran nucleo cometario che le ha permesso di sopravvivere a questo strepitoso passaggio ravvicinato.
La cometa Lovejoy osservata da un coronografo a bordo del satellite SOHO
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