Il mese di dicembre di 10 anni fa è stato uno dei più entusiasmanti della storia recente della meteorologia Italiana, con continue sfuriate di gelido burian proveniente dalle steppe russe fin verso l’Italia. Un mese di grandi emozioni per gli appassionati di meteorologia anche per i continui rimescolamenti dei modelli di previsione che determinarono una totale sorpresa nelle aree colpite dal gelo e dalla neve, rendendo ancor più entusiasmante l’arrivo degli eventi tanto atteso e sognati a volte per una vita intera.
I primi giorni di quel dicembre di dieci anni fa furono in sordina, con una situazione meteo/climatica abbastanza simile a quella che stiamo vivendo quest’anno, con profonde perturbazioni nord Atlantiche e un tenace anticiclone nel Mediterraneo centro/occidentale. Dal giorno dell’Immacolata, però, si era già capito che quello sarebbe stato un mese eccezionale: da est iniziarono ad affluire masse d’aria molto fredde dapprima sui Balcani e poi anche sull’Italia, dove già tra 9 e 10 dicembre era arrivato il grande freddo invernale in netto anticipo, con nevicate fin a basse quote su tutta la dorsale Adriatica degli Appennini.
In quei giorni tutti i meteo/appassionati, agli albori del web dove erano nati da poco i primi siti tematici di meteorologia, non riuscivano tanto a godersi la situazione meteo in atto – per quanto entusiasmante – in quanto le prospettive delineate dai centri di calcolo mondiali erano davvero stupefacenti e di run in run proponevano una tremenda sfuriata di burian siberiano sull’Italia centro/meridionale tra 13 e 14 dicembre, con nevicate copiose fin sulle coste e pianure di Molise, Puglia, Basilicata, Campania, Calabria e Sicilia.
Sarebbe stato un evento straordinario, e il 13 mattina tutti aspettavano l’irruzione centrata sul meridione mentre al centro/nord ci si attendeva solo freddo secco. Ma il Mediterraneo sorprese tutti tirando fuori dal cilindro all’ultimo minuto una profonda perturbazione che nessun centro di calcolo aveva previsto. Nella notte tra 13 e 14 dicembre, mentre gli appassionati del sud provavano a prendere sonno per sognare i bianchi fiocchi che – ne erano sicuri – avrebbero visto nei giorni successivi, quelli del nord si assopirono tranquilli e ignari di quanto sarebbe accaduto.
L’arrivo di una “bomba” fredda di tale portata sull’Italia e nel Mediterraneo, però, difficilmente può riuscire a incunearsi molto a sud nella prima metà di dicembre, quando le acque del mare sono ancora molto calde e al suolo persistono ancora i tepori autunnali. Il Mediterraneo, infatti, reagì in modo deciso e diede vita improvvisamente a una profonda perturbazione incentrata tra la Sardegna e la Corsica con un centro di bassa pressione profondo 1004 millibàr e venuto fuori dal nulla. La bolla d’aria fredda in discesa dai Balcani, di conseguenza, di proiettò sul nord Italia lasciando il sud completamente all’asciutto (addirittura in Sicilia quel giorno si sfiorarono i +20°C!) e provocando violenti blizzard sull’Italia centro/settentrionale e in modo particolare in pianura Padana, dove ci furono tormente di neve su gran parte del territorio.
In quei giorni fece molto freddo su gran parte dell’Europa centrale, con temperature massime fino a -10°C e minime fino a -25°C in molte località della Germania meridionale, dell’Austria, dell’Ungheria, della Svizzera e della Repubblica Ceca, anche in pianura o in collina. Anche in Italia fece molto freddo con minime fino a -10°C in pianura Padana e massime sotto lo zero.
Il 19 dicembre in un Bentegodi ghiacciato, a Verona, fu rinviata la partita di serie A tra Chievo e Lazio, e anche nei giorni successivi il freddo insistette in tutt’Italia.
Altra situazione meteo molto interessante arrivò proprio nei giorni di Natale. Su gran parte d’Europa quello fu un Bianco Natale davvero straordinario, con neve non solo a Oslo e Stoccolma ma anche a Copenaghen, Berlino, Parigi e Londra e fin in pianura nella Spagna settentrionali. Sull’Italia ci fu tanto maltempo con piogge violente su gran parte del Paese e nevicate copiose sui rilievi Alpini e nord-Appenninici, mentre al sud la neve cadde solo in alta quota. A fine mese, tra 27 e 28 dicembre, l’aria fredda da nord/est si spinse nuovamente fin in Sicilia provocando tempeste di grandine all’estremo sud, con furiosi temporali nelle estreme Regioni meridionali.
Quel dicembre così freddo fu provocato da una straordinaria anomalia di alta pressione sulla Siberia, basti pensare che il 18 dicembre di quel 2001 a Tosontsengel, in Mongolia, la pressione si spinse fino a 1085,6 millibàr, attuale record mondiale assoluto di alta pressione. Quell’anticiclone spinse verso l’Europa masse d’aria gelide, con anomalie mensili davvero straordinarie.
Torino Caselle scese fino a -10,8°C per due giorni e altri due giorni sotto i -10°C; su 31 giorni fece 30 minime sottozero di cui 20 sotto i -5°C e 11 sotto i -8°C.
Anche Vicenza scese sotto i -10°C, mentre Trieste sfiorò i -6°C.
Notevolissime anche alcune massime: il 14 Torino non superò i -1,5°C, valore davvero straordinario e senza precedenti nella prima metà di dicembre, ma anche Trieste, in riva al mare, fece un’incredibile massime sottozero, di -0,2°C.
Al sud spiccano i +1,8°C di minima di Trapani, che comunque fu una delle zone meno colpite dall’irruzione di 17 e 18 dicembre, che arrivava da est e portò temperature diversi gradi sotto lo zero fin sulle coste della Puglia.
Le medie delle temperature minime mensili di quel dicembre furono straordinarie al nord: Torino Caselle -5,7°C, Vicenza -5,0°C, Brescia Ghedi -4,4°C, Novara Cameri -4,3°C, Verona Villafranca -4,0°C, Treviso Sant’Angelo -3,4°C, Bergamo Orio al Serio -3,2°C, Venezia Tessera -2,4°C, Bologna Borgo Panigale -2,2°C, Marina di Ravenna -1,1°C, Rimini -0,6°C, Trieste +1,7°C. Come possiamo vedere dalle mappe di riepilogo NOAA fu un dicembre freddissimo in tutt’Europa, soprattutto nei settori orientali del continente.
Quando si ripeterà un mese così mozzafiato anche alle nostre latitudini? Gli ultimi due dicembre (2009 e 2010) sono stati ancor più straordinari sul Regno Unito e in altre aree Europee, ma l’Italia è rimasta quasi del tutto tagliata fuori dai fenomeni meteo più significativi.
Aspettando il prossimo burian …