La svolta stagionale è ormai vicina: sabato con l’arrivo del primo vero freddo inizierà l’inverno, e le temperature si manterranno basse a lungo. Non sarà un’irruzione isolata, un episodio singolo seguito nuovamente dal mite anticiclone come invece sembrava fino a ieri. Sono tantissimi gli indici che ci fanno pensare che vivremo una seconda metà di dicembre davvero gelida, e che poi il freddo possa continuare a rimanere pungente anche a gennaio. A prescindere dalle previsioni sinottiche e scientifiche, abbastanza chiare almeno da qui fino a 10 giorni con una persistenza del freddo (e anche del maltempo, quindi delle nevicate fin a bassa quota!) sul nostro Paese non solo nel weekend ma anche per gran parte della prossima settimana, ci sono alcuni dati statistici molto importanti che ci lasciano pensare a una seconda metà del mese molto fredda.
Innanzitutto la teoria della compensazione, che sbaglia raramente. La natura tende sempre a compensare i suoi estremi, siano termici e pluviometrici, e anche quando non lo fa al “millimetro”, comunque ha una tendenza alla compensazione abbastanza evidente.
Ebbene, stiamo vivendo una prima metà di dicembre molto molto calda. Alcune località Italiane hanno una media che è, in questi primi 13 giorni del mese, ben 4°C superiore alle medie del periodo, sia al centro/nord che al centro/sud. E anche novembre, come possiamo vedere nelle mappe NOAA di riepilogo mensile che alleghiamo all’articolo, era stato decisamente mite su gran parte del continente Europeo, Italia compresa (seppur con scarti meno significativi rispetto ad altri Paesi). Insomma, l’inversione di tendenza prima o poi deve arrivare ed è probabile che sia netta e duratura.
Altro dato statistico: ormai da molti anni il freddo e la neve non si fanno vivi sull’Italia e nel Mediterraneo centrale durante le festività Natalizie, nella seconda metà del mese di dicembre. E, per la legge dei grandi numeri, prima o poi ciò deve accadere.
E’ chiaro che stiamo analizzando fattori statistici e non scientifici, ma anche la statistica è una scienza e se si usa – anche in meteorologia – solo ed esclusivamente come conferma rispetto ai fattori sinottici delle previsioni del tempo, che abbiamo già analizzato in tanti altri aggiornamenti odierni sul nostro giornale, allora può dare indicazioni importanti.
Siete convinti che – invece – le statistiche sono fatte per essere smentite?
Beh, continuate a seguirci e lo scopriremo insieme!
Le anomalie termiche e pluviometriche di novembre in Europa: