Sciame sismico in Abruzzo, Giuliani: “dovrebbe sfogarsi senza scosse particolarmente forti”

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Giampaolo Giuliani

Nelle scorse ore abbiamo parlato a lungo delle numerose scosse di terremoto che hanno colpito l’Abruzzo, nel Teramano. Nella giornata di sabato 17 sono state in tutto 30 scosse, di cui 10 di intensità superiore alla magnitudo 2,5 richter e due superiori alla magnitudo 3,0. Per capire meglio cosa sta succedendo, abbiamo chiesto al dott. Giampaolo Giuliani cosa pensa di questo sciame sismico.

Ieri per 9 ore in tutto il territorio Italiano non c’è stata neanche una scossa sismica, cosa abbastanza insolita. Poi dalle 00:28 si è scatenato questo sciame sui Monti della Laga. C’è una correlazione sul fatto che prima non ci siano stati terremoti a lungo e poi è partito questo sciame?

“E’ vero, per diverse ore il territorio italiano ha mostrato una quiete sismica che a mio modo di vedere non è insolita. La natura ci insegna che dopo la tempesta solitamente segue la quiete e viceversa. Dopo un’intensa attività dinamica sopraggiunge la calma e quindi il ciclo si ripete. Provi a pensare al respiro dell’uomo o al respiro della Terra. Nell’alternanza delle fasi, la natura prende sempre una pausa. Negli ultimi mesi, in modo particolare dai primi di Ottobre, si è registrata una persistente attività dinamica su 2 territori italiani: il Parco del Pollino, tra Mormanno e Rotonda e sui territori dei Monti della Laga. In vero, su questi ultimi, l’attività sismica non si è mai allentata dall’inizio di quest’anno. Vorrei ricordare che, negli ultimi 2 anni, abbiamo assistito ad una evoluzione sismogenetica fuori della norma, non solo in Italia ma su tutto il pianeta. In questo periodo rileviamo fuori statistica, un elevato numero di terremoti ed un elevato grado sismico. Abbiamo osservato nell’ultimo anno, solo in Italia, una sequenza sismica temporale con una distribuzione di eventi, sciami sismici, alternata su tutto il territorio e per la prima volta abbiamo registrato eventi anche in zone notoriamente mai considerate a rischio sismico. Presumo quindi che l’attività dei Monti della Laga potrebbe risolversi come gli sciami già verificatisi nella Provincia messinese, calabro – lucano, zona Montereale – Alto Aterno, località Bagno di Romagna, Sciame di Parma e rilascio di eventi su territori che hanno sorpreso sia abitanti che scienziati”.

Quindi cosa si attende per le prossime ore nell’Abruzzo settentrionale? Bisogna avere paura?

“Per le prossime ore sul teramano ci attendiamo un proseguo dell’attività dinamica strumentale. Da questa mattina il livello del Radon che monitoriamo, si è attestato, seppur su un valore alto, non tanto da lasciar prevedere in questo momento in cui scrivo, la possibilità di un evento catastrofico per le prossime 6-18 ore. Non possiamo permetterci una previsione più ampia e sicura perché parliamo di un territorio che storicamente e statisticamente entro i 3 o 4 anni dal primo forte sisma, ha rilasciato un altro forte evento anche se non proprio nella stessa zona epicentrale. Nelle ultime 24 ore gli eventi rilasciati nel teramano sono stati una trentina e se nelle prossime ore il grado sismico non incrementerà fino a superare Magnitudo 4.0, potremmo sperare in un lento scemare della situazione. Vorrei elogiare il comportamento accorto e preparato della popolazione del teramano, sul modo in cui ha vissuto tutta la sequenza sismica. In centinaia attraverso le pagine di Facebook hanno interagito tra loro per mantenere alto il morale, anche quello dei più timorosi”.

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