L’Ingv ha pubblicato ieri sul suo sito internet una relazione aggiornata dello sciame sismico in atto sul Pollino che pubblichiamo integralmente:
Andamento spazio-temporale della sismicità:
Dalla fine di Settembre 2011 a oggi, 5 Dicembre, nella regione del Pollino tra i comuni di Mormanno e Rotonda è attiva una sequenza sismica di tipo “a sciame”. Tre terremoti hanno avutomagnitudo locale (Ml) maggiore di 3.0. Il primo, Ml=3.6 è avvenuto il 23 Novembre 2011 alle ore14:12 UTC ed è il terremoto più forte fino ad adesso registrato nell’area, il secondo è avvenuto il 1 Dicembre alle ore 14:31 UTC con magnitudo locale pari a 3.3 ed il terzo è avvenuto il 2 Dicembre alle 21:25 UTC con magnitudo locale pari a 3.2. L’istogramma rappresentato in figura 1 mostra il numero giornaliero di eventi sismici per classi di magnitudo dal 1 Ottobre 2011 ad oggi. Il numero complessivo degli eventi localizzato è di 513.
Come si può osservare dall’istogramma, il numero medio di terremoti nelle scorse settimane è statodi circa 15-20 terremoti al giorno e l’apparente aumento del numero dei terremoti a partire dai primigiorni di Dicembre è legato alla recente installazione di nuove stazioni sismiche nell’area perottimizzare il monitoraggio in tempo reale (figura 2) che ha sensibilmente abbassato la soglia didetezione dei terremoti.
Si noti infatti che l’aumento avviene a magnitudo inferiori a 2.0 mentrerimane abbastanza costante per terremoti con magnitudo maggiore di 2.0. Nella giornata odierna sono state localizzate, fino al momento del presente aggiornamento, tre scosse di terremoto con magnitudo locale inferiore a 2.0.
Il Centro Nazionale Terremoti, in collaborazione con il Dipartimento di Fisica dell’Università dellaCalabria hanno potenziato il sistema di monitoraggio dell’area in oggetto installando tre nuovestazioni che trasmettono il dato in tempo reale alla sala di monitoraggio di Roma. La figura 2mostra la localizzazione geografica delle nuove installazioni insieme alla struttura di monitoraggiodella rete Sismica Nazionale INGV (quadrati). Il cerchio rosso indica la nuova stazione della ReteNazionale e i cerchi gialli le stazioni temporanee della rete mobile.
Oltre alle stazioni in tempo reale sono state installate nell’area anche alcune stazioni che registranoin locale non riportate in mappa.In figura 3 è rappresentata la distribuzione degli epicentri registrati dall’Ottobre 2011 ad oggi.
Si tratta di localizzazioni accurate con ottimi vincoli anche sulla profondità degli eventi. L’andamento spaziale degli ipocentri conferma che la sismicità si concentra in una zona lunga circa dieci chilometri in direzione anti-appenninica e circa 5-8 in direzione appenninico (parallela alla catena).
Gli ipocentri in rosso sono quelli che includono anche le nuove stazioni installate recentemente. I terremoti in sezione mostrano un approfondimento verso il Tirreno (figura 4 in basso) delineando un possibile piano di faglia che immerge verso SO compatibile con il meccanismo focale della scossa principale (http://cnt.rm.ingv.it/data_id/2220342910/map_dmt_review.pdf). Non si osservano migrazioni spaziali della sismicità nel tempo.
Ricordiamo che la zona interessata da questa sismicità è descritta nella Carta della Pericolosità Sismica come zona ad alta pericolosità, per eventuali ulteriori informazioni per la popolazione rimandiamo al comunicato stampa della Protezione Civile nazionale del 4 dicembre(http://www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/view_com.wp?contentId=COM29705).