Durante la notte si è verificato un piccolo sciame sismico a causa del vulcano islandese Bardarbunga, uno stratovulcano di 2009 metri di altezza. Il vulcano non è soltanto la seconda montagna più alta d’Islanda, ma è anche parte del più grande sistema vulcanico islandese che si estende per oltre 200 Km e che comprende anche il vicino Grimsvotn, probabilmente interagente. La scossa sismica più forte è stata di magnitudo 3.0, ad una profondità di 8.5 Km. Al momento è difficile sapere se possa essere il presagio di un’eruzione, ed i geologi del servizio meteorologico islandese hanno sottolineato che i terremoti non indicano necessariamente un’eruzione imminente. Lo sciame ha avuto una durata massima di 3 ore prima di fermarsi, ed il tremore che ha causato è stato registrato chiaramente sulle stazioni sismografiche nei pressi del vulcano. Successivamente a questo sciame ne è cominciato un altro di modeste dimensioni nel vulcano Hamarinn, la cui scossa principale è stata di magnitudo 1.9. Questi vulcani risultano praticamente coperti da ghiacci molto spessi, per cui in caso di eruzione possono causare delle inondazioni notevoli. Hamarinn è un vulcano in attività, e nello scorso mese di Luglio è stato artefice di una piccola eruzione che ha causato lo scioglimento del ghiaccio in maniera maggiore rispetto a quanto avvenuto nel ghiacciaio Mýrdalsjökull la settimana precedente, a causa del Katla. L’attività successiva però è stata molto debole e al momento anche in questo caso è impossibile capire se si verificheranno delle eruzioni. I geologi dicono che non si può comunque escludere vista l’attività in corso. Il Bardarbunga ha un cratere vasto 70 Km quadrati e profondo 700 metri, e come detto è interamente ricoperto di ghiaccio, rendendo più difficoltosa l’osservazione dei fenomeni sismici della zona. L’ultimo episodio eruttivo del Bardarbunga si è verificato nel 1903, ma l’ultimo focolaio principale risale al 1477. Proprio questo evento produsse il più grande flusso di lava noto degli ultimi 10.000 anni. Il vulcano avrebbe un tremendo potenziale per un’eruzione di categoria VEI-6, equivalente come distruttività a quella del Krakatoa del 1883.