Parliamo da giorni di quest’ondata di freddo e maltempo che, aggiornamento dopo aggiornamento, è sempre stata confermata dai principali centri di calcolo pur con qualche fisiologico “shift” che ne ha delineato meglio i dettagli previsionali, ormai oggi abbastanza chiari. Abbiamo già scritto della situazione, davvero pericolosa, di mari e venti: è arrivato adesso il momento di parlare della neve. Dove cadrà? A che quote? Quanta?
Se lo chiedono in tanti, soprattutto coloro che vivono in Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, che saranno le Regioni masggiormente colpite da quest’ondata di maltempo, senza dimenticare le zone più interne di Lazio centro/meridionale e Campania.
Andiamo con ordine, e partiamo dalle Alpi dove ci saranno copiosissime nevicate soprattutto nella giornata di domani, giovedì 5 gennaio, e nella notte successiva fin nella mattinata di venerdì 6, il giorno dell’Epifania. Nevicherà copiosamente sui versanti esteri, quelli esposti a nord, in Francia, Svizzera e Austria, come già accaduto a più riprese nel mese di dicembre dove in queste aree sono stati registrati accumuli da record. Soprattutto tra Francia e Svizzera, nel pomeriggio/sera di domani, giovedì 5, sono attese tormente molto intense con accumuli abbondantissimi fin dalle quote collinari. Venerdì la neve scenderà fin nei fondovalle, soprattutto in Austria, ma le precipitazioni si indeboliranno nel corso della giornata. Sul territorio Italiano nevicherà solo nelle aree più vicine ai confini, in Valle d’Aosta e nel nord del Trentino Alto Adige, su quelle vette e quei crinali esposti a nord.
Il maltempo, invece, si concentrerà al centro/sud dove nel corso della giornata arriverannomasse d’aria davvero fredde da nord/est che faranno diminuire le temperature, facendo crollare la quota neve.
Per fornire una visione dettagliata di questo peggioramento abbiamo realizzato delle mappe speciali che pubblichiamo in quest’articolo, relative rispettivamente alla mattinata, al pomeriggio e alla serata della giornata di venerdì.
Nel corso della mattinata il maltempo interesserà gran parte del centro/sud, con temporali nel medio/basso Adriatico e nel basso Tirreno. Le temperature saranno ancora “elevate” specie al sud, tra Calabria e Sicilia, dove la neve inizialmente cadrà solo oltre i 1.600/1.800 metri. Invece la colonnina di mercurio inizierà ad abbassarsi rapidamente sull’Appennino centrale, dove nevicherà tra i 700 e i 1.100 metri già nelle ore mattutine, in modo intenso nei versanti Adriatici di Abruzzo e Molise.
Nel pomeriggio entreranno nuclei d’aria molto più freddi, e la quota neve si abbasserà drasticamente. In molti stanno sottovalutando la portata del freddo in arrivo: pur essendo un’irruzione proveniente da nord/est, infatti, si tratta di aria artica polare marittima di origine groenlandese, “prelevata” dai territori polari nelle scorse ore dalla violenta tempesta che sta sferzando l’Europa centro/settentrionale. Una volta arrivata sulla Scandinavia, quest’aria polare marittima nelle prossime ore ruoterà verso sud e scenderà sui Balcani e sull’Italia proprio tra giovedì sera e venerdì 6 gennaio, mantenendo le caratteristiche delle masse d’aria polari marittime. Questo tipo di irruzioni solitamente arrivano sull’Italia da nord/ovest, dalla Valle del Rodano; è insolito che l’aria artica polare marittima irrompa nel nostro Paese dalla porta della bora, ma quest’anno è già successo almeno altre 4 volte nella seconda metà di dicembre e così sarà ancora nel giorno della Befana.
Inoltre venerdì mattina nel basso Adriatico si formerà, per ciclogenesi Mediterranea, un vortice ciclonico profondo oltre 990 millibàr, in rapido movimento verso lo Jonio e poi la Grecia. Le temperature previste alla quota di 850hPa, che stanno ingannando molti previsori che scrivono di neve solo in montagna, non si riferiranno quindi ai consueti 1.500 metri di altitudine, ma più in basso, all’incirca sui 1.350/1.400 metri. Dopotutto parliamo di valori di tutto rispetto, e non solo sabato quando farà più freddo ma con meno fenomeni. Anche nel pomeriggio/sera di venerdì 6, secondo gli ultimi aggiornamenti, a 850hPa avremo circa -4°C su Puglia, Abruzzo e Molise, -3°C sulla Calabria, -2°C sulla Sicilia nord/orientale in concomitanza di un nocciolo gelido in quota, con -35°C a 500hPa (il riferimento più importante, quando si tratta di aria artica polare marittima!) tra Abruzzo, Molise e Puglia, -33°C tra Basilicata e Calabria centro/settentrionale, -32°C nel resto della Calabria e -30°C fin sulla Sicilia nord/orientale.
Di conseguenza, nel primo omeriggio di venerdì la neve cadrà fin a quote collinari nelle Regioni Adriatiche, da 200/300 metri di quota tra Abruzzo, Molise e Puglia, sin dai 700 metri di quota tra Pollino e Sila, oltre i 1.000 metri nella Calabria centro/meridionale e oltre i 1.300 metri in Sicilia, in rapido calo.
La fase più fredda sarà poi nella mattinata di sabato, quando non sono da escludere rovesci fin a bassissima quota nelle aree Joniche del Sud e sul Salento; ma saranno gli ultimi residui sparsi a macchia di leopardo rispetto al centro della perturbazione che, profondo circa 985 millibàr, si sarà ormai portato sull’Egeo determinando furiose tempeste di neve sui Balcani meridionali e in Grecia.
Chiarite le quote neve e le tempistiche della perturbazione, passiamo adesso all’entità delle precipitazioni. Dove nevicherà di più? Dove si verificheranno i fenomeni più intensi?
Le aree su cui fare particolare attenzione sono due: il medio/basso Adriatico e il basso Tirreno. Le precipitazioni più intense, infatti, saranno tra Molise e Puglia centro/settentrionale, e tra Calabria centro/meridionale Tirrenica e Sicilia settentrionale. Ancora una volta, le nevicate più abbondanti si verificheranno nelle zone interne della Sicilia centro/settentrionale, tra Madonie, Nebrodi, Peloritani ed Etna. Nevicherà bene anche nei versanti nord/occidentali dell’Aspromonte.
Sull’Appennino centro/merdionale ci saranno copiose nevicate sul Gran Sasso ma soprattutto sulla Maiella, nel Gargano e sui rilievi Sanniti, ma anche sulle Murge e nelle aree più esposte a nord e nord/est dei rilievi Irpini e Lucani. Discrete nevicate interesseranno anche la Calabria centro/settentrionale, tra Pollino e Sila, seppur non con accumuli straordinari nè paragonabili a quelli della Sicilia settentrionale o dell’Appennino centro/meridionale esposto all’Adriatico.
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