La ‘neve chimica’ fatta di vapore acqueo e smog che ha sorpreso la Lombardia in questi giorni lo dimostra: l’inquinamento atmosferico puo’ condizionare il meteo delle citta’. Per capire come questo avvenga e’ partito uno studio tutto italiano, condotto dai ricercatori dell’universita’ di Milano-Bicocca e della societa’ Ricerca Sistema Energetico (Rse) che lo hanno illustrato oggi durante un convegno ospitato dall’ateneo milanese. ”Il particolato presente nell’atmosfera non costituisce un problema solo per la qualita’ dell’aria, ma puo’ influire anche sui processi meteorologici”, spiega Guido Pirovano, ricercatore del dipartimento Ambiente e sviluppo sostenibile della Rse. ”I diversi tipi di particelle possono avere effetti diversi sulle radiazioni solari”, aggiunge. ”Alcuni possono avere un effetto assorbente, che determina un riscaldamento dell’atmosfera come fanno i gas serra, altri al contrario possono avere un effetto riflettente. Ma non e’ tutto qui: molti studi ci dicono che le polveri hanno una notevole influenza sulla formazione e sulla scomparsa delle nubi, che a loro volta possono alterare il percorso dei raggi del Sole e dare precipitazioni”. Lo studio appena partito servira’ proprio a capire le dinamiche di queste interazioni e usera’ tutto il territorio italiano come un grande laboratorio a cielo aperto. ”Stiamo iniziando a mettere insieme i dati del meteo con le informazioni di tipo chimico e fisico degli inquinanti atmosferici. Entro due anni – conclude Pirovano – dovremmo avere i primi risultati”.