Valutare la possibilita’ di escludere dalla disciplina del patto di stabilita’ interno le spese relative agli interventi per l’adeguamento del sistema di collettamento e depurazione necessari per il miglioramento della qualita’ delle acque del Golfo di Napoli e del litorale domizio. E’ questo uno degli impegni contenuto nella risoluzione votata in commissione Ambiente del Senato che chiede al governo di intervenire per ripristinare la situazione ambientale nel Golfo di Napoli. “Sono soddisfatto dell’approvazione della risoluzione e ringrazio la commissione, le istituzioni regionali e provinciali della Campania e le associazioni che hanno reso possibile raggiungere questo risultato, come Marevivo, su una vicenda che si trascina da anni a causa dell’inefficienza di alcune strutture – ha sottolineato il presidente della commissione Ambiente del Senato Antonio D’Ali’ -. La risoluzione individua un piano operativo per la normalizzazione del sistema delle acque e chiede al governo di intervenire nei controlli, rispettando ognuno le proprie competenze”. La risoluzione impegna infatti l’esecutivo ad avviare “immediatamente”, in attuazione del principio costituzionale di leale collaborazione, e di tutela della salute dei cittadini e dell’integrita’ dell’ecosistema marino interessato – anche con particolare riferimento agli impatti sulle importanti aree marine protette di Punta Campanella (costa sorrentina di fronte a Capri) e del Regno di Nettuno (Ischia e Procida) – “ogni utile intervento di stimolo, promozione e sensibilizzazione della regione Campania per la piu’ rapida elaborazione e per l’urgentissima attuazione di un piano di interventi in grado di affrontare e risolvere l’emergenza depurativa, assicurando la corretta gestione del ciclo di trattamento delle acque reflue impattanti, direttamente o indirettamente, sul Golfo di Napoli e sul litorale domizio”. E ancora: a valutare la necessita’ di far convergere le risorse statali, intensificando il monitoraggio delle acque del Golfo di Napoli e del litorale domizio e a far si’ che l’erogazione di risorse pubbliche sia accompagnata, “da parte della regione Campania e degli Enti locali interessati, da interventi non episodici rivolti a contrastare i fenomeni di abusivismo edilizio e le attivita’ di scarico abusivo, illegale o irregolare delle acque reflue”. Infine, ad attivare in caso di inerzia “ogni utile strumento di cooperazione sussidiaria” e a presentare ogni tre mesi alle Camere “una relazione sullo stato di attuazione dei lavori di adeguamento del sistema fognario e depurativo delle aree che insistono sul Golfo di Napoli e sul litorale domizio, nonche’ di ogni altro intervento deliberato”.