Astronomia: previsioni del tempo per Titano

MeteoWeb
Credit: NASA, JPL

Nelle previsioni del tempo per la Terra si utilizzano i modelli matematici di previsione, derivati dalle equazioni della fisica. Da un pò di tempo gli astronomi utilizzano simulazioni simili per prevedere le previsioni del tempo su altri mondi, com’è il caso di Titano, il satellite naturale più grande del sistema di Saturno. Lo studio potrebbe contribuire a spiegare le caratteristiche di fiumi, laghi e nubi di metano sul satellite, e potrebbe predire i cambiamenti climatici futuri. Sul nostro pianeta l’acqua percorre un ciclo che parte dalle precipitazioni, scorre nei corsi d’acqua, negli oceani e nei laghi, ed evapora grazie al calore del Sole, creando nubi che permetteranno di far ripartire il ciclo. I dati provenienti dalle sonde della missione Cassini-Huygens, una collaborazione tra la NASA, l’ESA e l’ASI che dal 2004 sta studiando il pianeta Saturno e i suoi satelliti, hanno rivelato che i flussi di metano percorrono un ciclo simile a quello dell’acqua sulla Terra. Per meglio comprendere il tempo e il clima di Titano, gli scienziati hanno creato simulazioni atmosferiche in 3D del ciclo di metano, sulla base di modelli di circolazione originariamente progettati per la Terra. Questi nuovi modelli hanno rivelato che nelle zone più vicine all’equatore del satellite, si verificano rari ma intensi temporali intorno al periodo degli equinozi, quando le giornate e le notti su Titano sono di uguale lunghezza. Questa inversione genera spesso instabilità atmosferica, con conseguente tempeste in grado di modellare il territorio, che risulta scavato da veri e propri fiumi di metano. L’autore dello studio Tapio Schneider, del California Institute of Technology di Pasadena, ha detto che questi sistemi temporaleschi hanno alcune analogìe con le intense tempeste che si verificano in primavera sopra le Grandi pianure degli Stati Uniti. Le simulazioni suggeriscono che i laghi che si formano nei pressi dei poli di Titano, intrappolano metano a causa di un accumulo di freddo. Questo avviene preferenzialmente nel nord, che ha una più lunga stagione delle piogge. Inoltre, i modelli indicano la formazione di nubi alle medie e alle alte latitudini che inizieranno a formarsi in maniera sempre più copiosa anche intorno alle calotte polari che ne ricoprono il polo nord. “I risultati per la prima volta ci danno un quadro unitario di come il ciclo del metano di Titano funzioni,” dice Schneider. Le prossime osservazioni spaziali e terrestri di Titano potrebbero confermare o rifiutare le previsioni fatte da questi modelli. Per esempio, “si prevede che le nubi di metano appaiano nella regione polare settentrionale di Titano entro circa due anni, ed è già possibile effettuare una stima del livello dei laghi dei prossimi 15 anni. Gli scienziati hanno divulgato i loro risultati nel numero del 5 Gennaio della rivista Nature.

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