Burian sull’Italia a inizio febbraio: tutti i modelli confermano, potremmo vivere un evento storico

MeteoWeb

Anche stamattina tutti i centri di calcolo restano allineati su una tendenza chiara, che non lascia scampo a equivoci, sul medio termine: a inizio febbraio il vero burian delle steppe Siberiane potrebbe arrivare sull’Italia dopo moltissimianni, grazie al ponte di Weijkoff  formato dall’anticiclone delle Azzorre e da quello Russo-Siberiano. Gli ultimi aggiornamenti dei centri di calcolo sono davvero estremi, conun enorme lago gelido piombare rapidamente dapprima sui Balcani e poi proprio sull’Italia con valori termici eccezionali, tali da poter segnale la storia meteo/climatica dei territori in cui andranno a finire.

Lasciando ad altri aggiornamenti le previsioni dettagliate per i prossimi giorni, quando al nord arriverà la neve in pianura, possiamo concentrarsi cui medio termine e parlare subito di inizio febbraio: gli amanti di freddo e neve sperano che la bolla gelida Siberiana piombi proprio sull’Italia, ma ancora non sono chiari i dettagli e le modalità dello sfondamento da nord/est, com’è normale che sia a 140/160 ore.

E’ difficile prevedere l’evoluzione di una massa d’aria gelida di questa portata, molto rara per queste zone vicine all’Italia: si tratta senza ombra di dubbio di un tipo d’aria molto pesante rispetto ad altri tipi d’aria fredda, artica, marittima o polare perchè possiede un’enorme capacità di erodere qualsiasi barriera anticiclonica là dove ci andasse in contro.

L’anticiclone delle Azzorre in unione con quello russo/scandinavo, formerebbe il famigerato ponte di wejkoff già entro le prossime 96-120 ore, e già questo è sinonimo di grande gelo in arrivo dapprima sulla Russia Europea e nei Balcani, e poi rapidamente verso ovest e sud/ovest.

Ovviamente a 144-168 ore non è chiaro capire dove poi si dirigeranno le masse d’aria gelide, anche perchè è possibile la formazione di depressioni Mediterranee tali da rimescolare le carte in gioco, innescando abbondanti precipitazioni (che, quindi, risulterebbero nevose fin alle bassissime quote) e rendendo ancor più complessa e difficile la previsione.

Al momento, provando a entrare ulteriormente nei dettagli, il trittico modelliatico ukmo-gfs-ngp sembra disegnare una prospettiva più rigida e nevosa per le zone del medio-basso Adriatico e del Sud, mentre ecmwf-gem stanno proponendo nei loro run mattutini evoluzioni più settentrionali del nocciolo cruento di gelo e neve tra Alpi, pianura Padana e Appennino centro/settentrionale. Ma siamo davvero al fantameteo. E’ troppo presto per entrare in tali dettagli. Al momento una sola cosa appare chiara, con vaste aree dell’est europeo e poi forse anche parte dell’Italia che potrà vivere un episodio di Burian come d’altri tempi, dove per isoterme e gelo questa ondata di freddo russo/siberiano rischia davvero di entrare nella storia meteoclimatica qualora i vari elementi coincidessero a favore di una netta penetrazione nel nostro Paese di questo autentico bolide di gelo e neve.

Ci aggiorneremo nei prossimi giorni perchè ancora nulla è certo e senza illusioni continuiamo ad andare avanti verso vie più chiare man mano che ci avvicineremo all’evento. Intanto concentriamoci sul weekend. Arriva la neve in pianura, almeno al nord. E non è poco.

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