Torniamo ad occuparci di un argomento che fin dall’antichità ha da sempre affascinato l’essere umano. Ma siamo veramente soli nell’universo ? Ci sono altre forme di vita negli altri pianeti del nostro sistema solare ? Tali quesiti sono tornati subito alla ribalta dopo le rilevazioni di uno scienziato russo, Leonid Ksanfomaliti, che ammette di avere le prove dell’esistenza di vita extraterrestre sul pianeta Venere, il gemello caldo della Terra. Nei giorni scorsi Ksanfomaliti ha mostrato una foto che era stata scattata da una sonda russa che nel 1982 è atterrata sopra il bollente suolo venusiano. L’importante documento è stato pubblicato nella rivista scientifica Russian Solar System Research, dove sono stati spiegati tutti i dettagli sulla missione della sonda sovietica che avrebbe appunto catturato immagini di possibili forme di vita su Venere, con un video di oltre 126 minuti di durata. Questa fotografia, a detta dello scienziato, mostrerebbe l’immagine di una presunta forma di vita aliena, o per meglio dire venusiana, nel suolo marziano. Certo si tratta di uno scatto, ma se tale foto troverà un valido fondamento l’intera umanità sarebbe in possesso di una prova netta e schiacciante che potrebbe dare una secca risposta ai quesiti di sempre sull‘esistenza di altre forme di vita, magari più evolute o meno intelligenti di noi. Dopo la pubblicazione della foto lo scienziato, partecipando ad una intervista a Russia Today avrebbe affermato – “Senza tornare alla convinzione presente per cui la vita sarebbe impossibile su Venere a queste condizioni, possiamo tranquillamente fare un respiro profondo e sostenere che le caratteristiche morfologiche delle immagini ci inducono a credere che certi oggetti ripresi sulla superficie del pianeta avrebbero qualità di esseri viventi”. Leonid Ksanfomaliti crede bene in ciò che dice. All’interno della sua dettagliata analisi lo scienziato russo cita alcuni oggetti che sarebbero stati ripresi dal passaggio della sonda sul suolo di Venere. Tra questi troviamo un oggetto molto strano, a forma di disco, e un animale somigliante più ad uno scorpione.
Dal video postato da Leonid Ksanfomaliti la presunta forma vivente extraterrestre sarebbe in costante movimento. Ciò rende difficile spiegare il tutto solo come semplici problemi tecnici. Inoltre bisogna tenere presente che le immagini del presunto scorpione (venusiano), lungo tra 0,1 e 0,5 metri (secondo delle stime approssimative), sarebbero state registrate per più 26 minuti prima di scomparire nel nulla. Su questo c’è ben poco da dire, l’oggetto in questione era di sicuro in movimento rispetto alla sonda. Lo scienziato aveva solo una vaga idea del video, ma aveva deciso di rimanere in silenzio non divulgando le foto fino a oggi (anche per evitare gli attacchi personali di tutto il mondo scientifico, cominciando dagli americani), quando basandosi su una nuova ondata di ricerche dedicate allo studio di potenziali forme di vita aliene fuori dal nostro sistema solare, ha deciso di riprenderle in mano. Lo scienziato avrebbe anche promesso di pubblicare ulteriori risultati delle sue ricerche nei prossimi articoli. Dopo le sconvolgenti rilevazioni di Leonid Ksanfomaliti tutto il mondo scientifico ha minimizzato sui documenti.
A tal riguardo è stato duro l’affondo di Jonathan Hill, scienziato del centro di controllo della missione marziana NASA, presso l’Università dell’Arizona, secondo cui le immagini a maggiore risoluzione mostrerebbero che l’oggetto in questione sarebbe in realtà un componente meccanico e non una creatura vivente. Molti esperti, inoltre, hanno puntualizzato sulla mancanza di prove specifiche e razionali, paventando anche un possibile “effetto ottico“ addebitato alle bollenti temperature del suolo venusiano (potrebbe trattarsi di questo). Secondo alcuni scienziati della NASA (ma non solo) è impossibile l’esistenza di essere viventi su Venere, a causa delle altissime temperature che supererebbero anche la soglia dei +500 °, visto la vicinanza con il Sole. Ma di questo ne possiamo essere veramente certi ?. Certo, fino ad ora tutte le forme di vita conosciute, vedi i Batteri, non sarebbero in grado di sopravvivere a una temperatura massima di 150 gradi. Ciò non vuol dire che è impossibile l’esistenza di esseri e forme viventi, anche microscopiche ed elementari, capaci di poter vivere in condizioni cosi estreme e invivibili per la nostra specie. Di sicuro con queste prove, presunte o no, l’uomo potrà tornare a dibattere, è perché no, sognare, l’esistenza di altre forme di vita nel nostro Sistema Solare e nell’Universo più in generale.