Cina paralizzata per lo smog: centinaia di voli bloccati, è emergenza

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Ci sono voluti oltre 100 voli tra cancellati e ritardati all’aeroporto di Pechino a causa di una fitta coltre di smog che dalla scorsa notte ha avviluppato lo scalo cinese, per convincere il governo locale che la citta’ ha un serio problema di inquinamento e che devono essere riviste le misure. Fino a qualche settimana fa, infatti, il governo di Pechino definiva ”una montatura” di dati sulle polveri sottili Pm 2,5 (quelle sotto i 2,5 micron, piu’ pericolose perche’ piu’ nascoste e raggiungono diversi organi nell’uomo) che gli strumenti dell’ambasciata americana a Pechino diffondevano continuamente sulla rete accompagnati da giudizi, riferiti alla qualita’ dell’aria, come ‘pericoloso’. Anche Wikileaks ha cablogrammi dei quali il governo cinese faceva pressioni su quello americano affinche’ non diffondesse i dati, fino a quando e’ stato lo stesso governo di Pechino a far sparire dalla rete i dati rilevati dagli americani. Ora, dopo che il governo ha annunciato che dal prossimo 23 gennaio saranno diffusi i dati dei Pm 2,5, visto che fino ad ora si diffondevano i soli dati dei Pm 10 (le polveri di diametro di 10 micron) e si definiva ‘buona’ l’aria di Pechino e della Cina, anche l’agenzia Nuova Cina in un lungo editoriale parla della necessita’ di maggiori dati e controlli sulla qualita’ dell’ambiente a Pechino e nelle grandi citta’ cinesi. Inutili nella capitale le targhe alterne e altre misure per la riduzione dell’inquinamento: l’uso smodato del carbone, la poca consapevolezza ambientale, l’elevato uso di tecnologie e industrie inquinanti, hanno reso l’aria cinese irrespirabile, tanto che tra i prodotti che vanno maggiormente a ruba ci sono le mascherine protettive. Questo nonostante la Cina sia fra i primi produttori di strumenti per l’energia solare e le altre energie rinnovabili. Pechino e’ anche arrivata a criticare, definendo ‘deplorevole’ il gesto, il Canada per l’uscita dal protocollo di Kyoto lo scorso dicembre durante il vertice di Durban. Ha addirittura aumentato del 50% l’obiettivo di energia solare da raggiungere entro il 2015. Ma e’ anche quella che continua ad investire nel carbone: nei prossimi cinque anni costruira’ la piu’ grande centrale asiatica, dal momento che la Cina si basa sul carbone per circa il 70% del suo fabbisogno e guida la classifica mondiale dei Paesi che riversano nell’atmosfera la maggiore quantita’ di gas-serra. Pechino quest’anno ha anche superato gli Stati Uniti in produzione di CO2 (anidride carbonica): secondo dati diffusi durante l’ultima conferenza climatica in Sud Africa, i due Paesi insieme arrivano al 44% delle emissioni globali di CO2 (25% per la Cina, 19% per gli Usa). Il ministero dell’ambiente corre ai ripari e dopo aver annunciato che pubblichera’ i dati dei pm2,5, ha anche detto che tutte le province dovranno dotarsi di strutture di monitoraggio migliori, cosi’ da poter diffondere in tempo reale dati sulle polveri sottili, sull’ozono e le emissioni monossido di carbonio.

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