Avessimo scritto quest’articolo il 1° aprile, tutti avrebbero pensato che si trattasse di uno scherzo. Ma oggi è 17 gennaio e non stiamo affatto scherzando!
La National Oceanic and Atmospheric Administration ha diffuso stasera un comunicato stampa, il cui testo originale e integrale è consultabile in lingua inglese in questa pagina, in cui spiega che le mappe elaborate dai modelli GFS ed ECMWF non sono valide perchè viziate da gravi errori di inizializzazioni dei dati. La validità risulta “compromessa” a causa di alcuni problemi nei rilevamenti dei dati meteo delle boe nell’oceano Atlantico. L’avviso è valido per tutta questa settimana: si spiega così il perchè dei clamorosi ribaltoni dei due principali centri di calcolo, e soprattutto del britannico ECMWF del centro Reading che fino alla scorsa stagione autunnale, storicamente, aveva sempre dimostrato una discreta affidabilità nel medio/lungo termine ma in quest’inverno non ne ha azzeccata una neanche a 140h.
Questa situazione deve farci riflettere sui progressi della scienza meteorologica, evidentissimi negli ultimi anni grazie alle nuove tecnologie, ma anche sul fascino di un settore che probabilmente è così bello, amato e attraente perchè conserva quella romanticissima aura di incertezza e imprevedibilità che consente a ogni appassionato di rimanere col fiato sospeso, di non perdere mai la speranza rispetto agli eventi che sogna da una vita, e di gustare eventuali sorprese con maggior gioia e felicità.
E allora godiamoci quest’inverno ancor più incerto e bizzarro: di errori previsionali ce ne sono stati più del solito, probabilmente proprio per questi errori di inizializzazione dei modelli. Dalle sorprendenti nevicate in Emilia Romagna nel giorno di Vigilia di Natale, a quelledel 2 gennaio in Lombardia, assolutamente inattese, fino ai “flop” della “Tempesta dell’Epifania” in alcune zone del centro/sud. Adesso, almeno, sappiamo il motivo … e ci apprestiamo a vivere la fase previsionale più delicata della stagione quasi al buio. Come una volta. Come faceva il mitico colonnello Bernacca. Non tutto il male, in fondo, viene per nuocere: probabilmente non torneremo a disegnare le isobare con la matita, ma daremo meno valenza ai vari run di GFS ed ECMWF contando di più sull’esperienza personale e su altri indici che non risentono di questi errori indicati dal NOAA.