La National Oceanic and Atmospheric Administration ha diffuso stasera un comunicato stampa, il cui testo originale e integrale è consultabile in lingua inglese in questa pagina, in cui spiega che le mappe elaborate dai modelli GFS ed ECMWF non sono valide perchè viziate da gravi errori di inizializzazioni dei dati. La validità risulta “compromessa” a causa di alcuni problemi nei rilevamenti dei dati meteo delle boe nell’oceano Atlantico. L’avviso è valido per tutta questa settimana: si spiega così il perchè dei clamorosi ribaltoni dei due principali centri di calcolo, e soprattutto del britannico ECMWF del centro Reading che fino alla scorsa stagione autunnale, storicamente, aveva sempre dimostrato una discreta affidabilità nel medio/lungo termine ma in quest’inverno non ne ha azzeccata una neanche a 140h.
Questa situazione deve farci riflettere sui progressi della scienza meteorologica, evidentissimi negli ultimi anni grazie alle nuove tecnologie, ma anche sul fascino di un settore che probabilmente è così bello, amato e attraente perchè conserva quella romanticissima aura di incertezza e imprevedibilità che consente a ogni appassionato di rimanere col fiato sospeso, di non perdere mai la speranza rispetto agli eventi che sogna da una vita, e di gustare eventuali sorprese con maggior gioia e felicità.