Siamo a metà gennaio e l’inverno solo adesso sta iniziando a farsi sentire, da nord/est, sull’Europa. Ci sono state violente tempeste, venti furiosi, piogge torrenziali ma nel mese di dicembre e nella prima metà di gennaio davvero poco freddo e pochissima neve a dispetto delle sballatissime previsioni stagionali che annunciavano un nuovo inverno da record in Germania, Francia e Inghilterra.
Oddio, l’inverno è ancora lungo e la situazione sta cambiando: probabilmente nella seconda metà di gennaio e a febbraio farà decisamente più freddo, ma le previsioni dei più importanti centri di calcolo mondiali erano chiare: “sarà un altro dicembre da record” dicevano in autunno, come più volte abbiamo riportato anche qui su MeteoWeb. Il ricordo di 2009 e 2010 con mezz’Europa nella morsa del gelo prematuro, evidentemente, ha fatto saltare gli schemi. La prima metà dell’inverno, in Europa, non è stata primaverile ma quasi.
Nel Galles, in Gran Bretagna, sono fiorite le giunchiglie, in Inghilterra sono comparsi i lamponi ed una particolare varieta’ di acero ha gia’ germogliato. Su questi fenomeni e’ nato un blog che ha contagiato tutta l’area nord e centro europea; tra le segnalazioni arrivate, quella di Adam Vaugham di Stoccolma che ha detto che, a differenza dello scorso anno, quest’inverno nella capitale svedese si puo’ passeggiare senza guanti e cappello. Un blogger da Helsinki ha segnalato la presenza delle coccinelle mentre dall’Estonia e dalla Lituania la segnalazione riguarda le api, attivissime nella raccolta di polline tra i ranuncoli gialli, fioriti a Tallin. In Slovenia le temperature piu’ alte di 10 gradi rispetto alla media stagionale hanno favorito la fioritura delle rose mentre nel sud della Francia sono in fiore le “unghie di gatto“, una pianta originaria della foresta pluviale peruviana, ed i giacinti. In Costa Brava, in Spagna, fioriscono i nasturzi e i castagni.
E in Italia? Da noi i fenomeni non sono cosi’ evidenti, la media delle temperature, sebbene piu’ alta rispetto agli anni passati, si colloca comunque in una situazione microclimatica temperata dove le fioriture fuori stagione non sono un evento straordinario. Certo, a qualcuno sara’ capitato di osservare estemporane fioriture sul proprio balcone ma non e’ certo quel fiore che fa la primavera. Luciano Mauro, conservatore del Giardino della Minerva, l’orto botanico di Salerno la cui fondazione risale all’anno mille, ci dice che negli ultimi dieci anni, da quando cioe’ l’orto e’ stato ristrutturato, si e’ potuta osservare una lieve tropicalizzazione del clima, un fenomeno comunque stemperato nel clima tendenzialmente mite dell’area salernitana. Secondo Rolando Manfredini, agronomo e climatologo della Coldiretti, l’autunno straordinariamente mite e l’inverno con temperature superiori alla media, costituiscono i presupposti per una fioritura precoce delle colture, un anticipo che potrebbe essere anche di 20-25 giorni e che quindi le esporrebbe a possibili gelate, frequenti nel mese di marzo.
“Se le correnti a getto provenienti dal Polo Nord, cosi’ come e’ gia’ successo in passato, arrivassero anche quest’anno alle nostre latitudini, provocherebbero dei repentini abbassamenti della temperatura, anche al di sotto dello zero termico, sorprendendo le piante in fioritura precoce nel momento piu’ delicato della loro vita“. Anche la anormale presenza di insetti puo’ essere motivo di allarme, il clima mite infatti favorisce lo sviluppo di una quarta generazione, una in piu’ rispetto a quelle che si verificano ogni anno. E non sono solo gli insetti “buoni” a riprodursi; cosi’ come e’ avvenuto nel 2003, anche quest’anno potremmo avere una quarta generazione di insetti infestanti che minaccerebbero una volta di pu’ le coltivazioni. “Uno dei fattori che poi incidono sulla fioritura precoce, continua Manfredini, e’ anche la siccita’. La pianta e’ un organismo vivo, si sente minacciata dalla mancanza d’acqua e grazie alle condizioni favorevoli determinate dalle temperature miti, fiorisce per potersi riprodurre e quindi sopravvivere. Su questo problema ci sarebbe pero’ molto da fare , conclude Manfredini chiamando in causa la politica, il nostro Paese ha la fortuna di avere un sistema orografico che consentirebbe la raccolta dell’acqua in maniera piu’ efficiente ed efficace; ma se non si ha sensibilita’ sui problemi del territorio e non si investe in questa direzione, il problema della siccita’ continuera’ a farsi sentire“.