Errori e inaffidabilità dei modelli meteo: perchè tutto il male non viene per nuocere…

MeteoWeb

Martedì abbiamo riportato il clamoroso bollettino in cui la Noaa spiegava come le mappe di GFS ed ECMWF in questo periodo sono “compromesse” a causa di alcuni problemi nei rilevamenti dei dati meteo delle boe nell’oceano Atlantico. Ne hanno parlato tutti i forum di meteorologia, e in molti hanno ironizzato sulle moderne tecnologie di previsione, sui “progressi” della scienza meteorologica, sull’affidabilità dei centri di calcolo esaltando i meteorologi di una volta, costretti a disegnare le isobare con le matite sui quaderni di meteorologia.
La realtà, però, è ben diversa e non tutti gli appassionati sono esperti, perchè pur amando la meteorologia non hanno avuto modo di compiere studi approfonditi su questa materia, sul funzionamento dei modelli, sulle elaborazioni dei dati, sui meccanismi dei centri di calcolo. Lo dimostra il fatto che moltissimi appassionati vivono le loro giornate in funzione dei vari “runs” modellistici, stanno lì ogni 6 ore su wetterzentrale, westwind o altre pagine web a spulgiare ogni singolo run di ogni singola mappa, spesso e volentieri privandosi di uscire da casa, rinviando appuntamenti, richiarandosi impegnati nell’attesa che arrivi una mappa che, anche a lunghissimo termine (quando l’affidabilità, lo sanno tutti, non è certo altissima) dipinga scenari indirizzati alla neve, al freddo e al maltempo. Quest’aspetto degli appassionati denota, da una parte, senza ombra di dubbio grandissima passione e grande attenzione a quello che succede ma, al tempo stesso, evidenzia un grande rischio, e cioè quello che una passione diventi ossessione in modo del tutto inutile.
Già, inutile. Probabilmente gli appassionati che ogni 6h pendono dalle labbra del “run” di turno, pensano che se già loro stessi guardano in modo così ossessivo ogni aggiornamento dei modelli, chissà i meteorologi veri, i previsori, quante volte al giorno lo fanno. La realtà è ben diversa. Su MeteoWeb lo scriviamo dal dicembre 2004, e cioè da quando siamo nati. Per le previsioni del tempo non ha alcun senso guardare ogni singolo run di Gfs o di Emwf. Le previsioni del tempo non cambiano ogni 6 ore. Il meteorologo è colui che sa interpretare i modelli meteo, leggendo tra le righe di spaghi e isoterme, isobare e isoiete, movimenti barici e sinottici, configurazioni strutturali e indici  teleconnettivi. Per fare questo, può bastare osservare le mappe in modo sereno e tranquillo una o due volte al giorno, senza ossessioni. Su tutti i forum, e anche su qualche sito, ogni 6 ore c’è la “diretta” delle emissioni modellistiche, vissuta in modo davvero ossessivo da parte di molti appassionati che, in modo decisamente lunatico, si vedono catapultare dall’entusiasmo di un aggiornamento gelido e nevoso alla depressione di un ritrattamento che ad occhi esperti sarebbe sembrato già scontato e banale.
Il fatto che in questo periodo i centri di calcolo siano ancor più inaffidabili e ballerini del solito, a causa dei problemi di rilevamento dati di alcune boe Atlantiche, non inficia in modo particolare il “concetto” delle previsioni meteo, nè – in alcun modo – smentisce i grandissimi passi avanti fatti dalla tecnologia in questo settore. Qualcuno ha addirittura pensato che i modelli fossero nel pallone perchè non hanno previsto la galaverna e la neve chimica di questi giorni in pianura Padana, senza pensare che non si tratta di fenomeni prevedibili dai centri di calcolo (ma dai meteorologi che conoscono il clima locale sì!), in quanto assolutamente particolari, legati a una situazione locale e del tutto originale, come abbiamo già spiegato in modo molto approfondito nei giorni scorsi parlando di questi eventi.
Sicuramente in quest’inverno stiamo assistendo a una situazione meteo anomala e gli errori di inizializzazione dei dataset hanno più volte compromesso le previsioni del tempo, anche a breve termine. Dopotutto non tutto il male viene per nuocere. L’imprevedibilità della meteorologia è alla base del suo fascino e della sua bellezza. Con il passare degli anni, l’affidabilità dei modelli aumenta sempre di più e così sarà nei secoli dei secoli, ma nessuno riuscirà mai a sostituire la figura del meteorologo, colui che è in grado di interpretare nel modo migliore le mappe meteo forte di conoscenza ed esperienza, e colui dal quale sarebbe bene si affidassero maggiormente gli appassionati, rispetto a star lì ogni sei ore a spulciare ossessivamente mappe con poco senso.

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