Il gelo russo invade l’Europa orientale; sfondato il muro dei -35°C con forti nevicate sui Paesi dell’est

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I primi effetti del cambio circolatorio si iniziano a sentire sul comparto nord-orientale del vecchio continente. L’avanzata dell’anticiclone termico russo-siberiano, verso la penisola Scandinava, sta pilotando masse d’aria sempre più gelide in direzione dell’Europa orientale e dell’area baltica, dove le temperature sono scese abbondantemente sotto zero, con valori sotto i –10° -15°. Tra la Russia europea e la Lapponia, grazie all’effetto “Albedo” favorito dai suoli recentemente innevati di fresco, i valori termici sono scesi, per la prima volta in questo inverno, sotto il muro dei -25° -30°. In Lapponia, ad esempio, l’affondo dell’aria gelida dall’artico russo, ha fatto scivolare la colonnina di mercurio anche sotto i -35°. Intanto i freddi e secchi venti dai quadranti orientali che escono dalle pianure Sarmatiche, attraversando il golfo di Botnia e il mar Baltico (più miti rispetto all‘aria gelida che esce dalla Russia), si umidificano e addensano lungo le coste svedesi e il versante orientale delle Alpi Scandinave delle nubi basse (strati e stratocumuli ghiacciati) che danno luogo a nevicate di debole intensità che in queste ore stanno interessando un po’ tutto il territorio svedese, dalla Lapponia fino all’area di Stoccolma. Le nevicate, seppur deboli, nella maggior parte dei casi hanno carattere persistente e grazie alle basse temperature riescono a lasciare dei modesti depositi al suolo, imbiancando per bene i vasti boschi di conifere della Svezia. Ma delle nevicate sono in atto anche nel sud della Finlandia e sulla zona della capitale Helsinki. Nelle Repubbliche Baltiche, tra Estonia, Lituania e Lettonia, con le correnti orientali, il gelo è molto secco è accompagnato da cieli generalmente sereni o poco nuvolosi. Tra la nottata e la giornata di domani si dovrebbe registrate un ulteriore intensificazione del gelo tra Russia europea e Scandinavia.

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