La sonda russa Phobos-Grunt cadrà probabilmente nell’Oceano indiano

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Credit: Agenzia spaziale Russa

L’agenzia spaziale russa ha individuato nella giornata di Mercoledì, la probabile traiettoria nel rientro in atmosfera della sonda Phobos-Grunt, destinata probabilmente a schiantarsi nell’Oceano Indiano, ad ovest di Giacarta. L’impatto dovrebbe avvnire tra il 14 ed il 16 Gennaio, con un’alta percentuale possibile per il 15, alle 10:18 ora italiana. L’agenzia ha inoltre pubblicato una mappa che mostra il percorso decrescente della sonda, anche se ora e luogo potrebbero anche variare con il trascorrere delle ore.  La missione, costata 165 milioni di dollari, doveva portare la sonda su un satellite di Marte e riportare dei campioni di terreno, ma il 9 Novembre scorso i razzi non sono riusciti nell’intento, bloccando la sonda nell’orbita terrestre. Circa venti o trenta frammenti per un peso complessivo di 200 Kg dovrebbero arrivare in superficie, dal momento che sono stati progettati per resistere alle alte temperature che troveranno al momento dell’attrito in atmosfera. Il combustibile tossico invece, ancora abbondante visto il percorso molto breve, dovrebbe bruciare in atmosfera e non apportare conseguenze alla popolazione. Dopo la caduta dell’Unione Sovietica, la Russia non ha ancora vissuto una missione di successo; anzi, ha collezionato una serie di fallimenti gravi nel corso dell’anno passato. Proprio recentemente una sonda senza equipaggio, la Progress, una fornitura per la stazione spaziale internazionale, si è schiantata in Siberia nel mese di Agosto dello scorso anno, costringendo la messa a terra dei razzi. Sono andati persi inoltre tre satelliti per la navigazione, un satellite militare avanzato e un satellite per le telecomunicazioni. Nell’ultima battuta d’arresto, un frammento di un satellite russo per le comunicazioni satellitari si è schiantato in un villaggio siberiano nel mese di Dicembre, dopo che non è riuscito a raggiungere l’orbita a causa del fallimento del suo razzo Soyuz. Il capo del programma spaziale russo, Vladimir Popovkin, ha accennato questa settimana che le potenze straniere possono essere la causa della serie di fallimenti, aggiungendo che i recenti lanci sono andati storti proprio nel momento in cui le navicelle spaziali si trovavano nelle aree invisibili ai radar russi. Un vero e proprio attacco da guerra fredda spaziale forse dovuto alla delusione di tante missioni andate perse e per evitare di fare la fine del suo predecessore Anatoly Perminov, licenziato per i continui fallimenti spaziali. Ma questa è un’altra storia. La terra si trova a fare i conti con un altro detrito orbitale in rotta sulle nostre teste. Sperando nella solita buona sorte.

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