“Alcuni tir sono giunti ieri all’isola del Giglio con tutti i macchinari necessari per la rimozione del carburante. Ci sono pompe, valvole, impianti di riscaldamento del combustibile, l’impianto hot-tapping che permette, di proprietà della Smit and Savage, la società olandese impegnata nel recupero del carburante dalla nave, per fare la perforazione delle cisterne e contestualmente senza creare inquinamento, poter iniettare acqua e rimuovere il carburante che probabilmente dovrà essere preriscaldato perchè il combustibile da nave è particolarmente denso e va mantenuto riscaldato. Più il tempo passa e più si addensa, ma per fortuna la temperatura è piuttosto mite“. E ciò che ha riferito Massimiliano Iguera, rappresentante per l’Italia della società olandese. “Per riscaldare il combustibile abbiamo un impianto di produzione vapore che può iniettare vapore all’interno delle cisterne, che dovranno naturalmente prima essere raggiunte e riscaldare il carburante. L’aggiunta di acqua – conclude Iguera – serve a evitare che si crei una spinta addizionale che eviti che la nave perda peso diventando cosi’ instabile“.