Più di 20.000 antenne radio presto si connetteranno via Internet per eseguire la scansione delle frequenze radio in gran parte dell’universo inesplorato, a caccia di stelle e galassie dove potenzialmente potrebbero esserci segnali di intelligenza extraterrestre. Il progetto Low Frequency Array (LOFAR) sarà costituito da antenne in 48 stazioni nei Paesi Bassi e in Europa, tutti collegati da cavi in fibra ottica. I segnali provenienti da queste stazioni saranno combinati con un supercomputer, trasformando l’array nel “radiotelescopio probabilmente più complesso e versatile mai tentato“, come ha riferito Heino Falcke, presidente del consiglio internazionale LOFAR. Circa 16.000 antenne e 41 stazioni saranno completate entro la metà di quest’anno. LOFAR avrà una risoluzione pari ad un telescopio di 1000 chilometri di diametro. Si tratta inoltre di un progetto espandibile, in quanto sarà sempre possibile aggiungere ulteriori stazioni, come ha riferito Michael Wise dell’ASTRON, l’Istituto olandese per la radioastronomia. Dal momento che LOFAR è così grande, può acquisire gran parte del cielo, e potrà spaziare attraverso “l’intero cielo nord, ben due volte in soli 45 giorni“, ha detto George Heald. LOFAR è anche molto veloce, in grado di misurare suoni lunghi soltanto cinque miliardesimi di secondo. Ed infine, dal momento che lo strumento è composto da molti radiotelescopi, potrà realizzare sino a tre progetti scientifici contemporaneamente. L’array è progettato per monitorare a bassa frequenza le onde radio in gran parte inesplorate. Una fonte critica di queste emissioni radio sono segnali molto deboli provenienti dall’idrogeno freddo che ha dominato il cosmo durante i secoli della vita dell’universo. Gli scienziati attraverso queste rilevazioni, potranno quindi imparare molto sulla storia delle galassie. “Questa è una fase fondamentale nella prima evoluzione dell’universo, che si estende da 400 a 800 milioni di anni dopo il Big Bang“, ha detto Ger de Bruyn di ASTRON. “Ci piacerebbe sapere quando esattamente sia successo, come è accaduto, quanto veloce è successo.” LOFAR effettuerà anche la scansione di emissioni radio artificiali come parte della ricerca SETI sulle intelligenze extraterrestri. Sarà possibile inoltre capire il funzionamento interno dei buchi neri, dal momento che questi emettono onde radio a bassa frequenza. Ad esempio, “LOFAR sarà in grado di monitorare le emissioni radio una pulsar altamente magnetizzata e composta da stelle di neutroni in rapida rotazione, a circa 100 chilometri dalla superficie dell’oggetto”, dice Jason Hessels di ASTRON. LOFAR aprirà le sue capacità ad astronomi di livello internazionale a partire dal mese di Maggio. Gli scienziati del progetto hanno descritto il lavoro dettagliato in occasione della riunione annuale dell’American Astronomical Society ad Austin, in Texas.
Ventimila antenne radio alla ricerca di segnali provenienti da altri mondi
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