La proposta elaborata dalla Provincia di Salerno
Come già descritto in un precedente articolo relativo alla proposta di realizzazione di una discarica di rifiuti inquinanti sopra le sorgenti di Sarno, ricordo che la legge n. 26 del 26 febbraio 2010, ha definitivamente sancito, solo dal punto di vista amministrativo mentre di fatto persistono le stesse condizioni che hanno caratterizzato circa 18 anni di scandalo rifiuti, la fine dello stato di emergenza e del commissariamento straordinario in Campania, trasferendo gli oneri tecnico-amministrativi della gestione del ciclo integrato dei rifiuti alle Province.
In Provincia di Salerno è stata costituita la Società Provinciale EcoAmbiente Salerno spa, per garantire la piena operatività del sistema di gestione dei rifiuti solidi urbani. La Provincia ha individuato vari siti ritenuti potenzialmente idonei in via preliminare in base all’analisi cartografica e ai sopralluoghi eseguiti.
Uno di questi siti è ubicato nel Comune di Palomonte, nella zona di confine con i Comuni di Contursi Terme e Colliano in località Monte Pruno. “Il sito è posizionato nella zona nord-occidentale del Comune di Palomonte, in località Monte Pruno, in corrispondenza di una cava dismessa. La zona è caratterizzata dalla presenza di nuclei abitativi sparsi, con alcune abitazioni a distanza ridotta; tuttavia, le funzioni sensibili sono collocate a distanze minime di 1,7 km. E’ opportuno considerare che la cava incide sul complesso idraulico profondo del comprensorio termale di Contursi e che la coltivazione della discarica, sebbene da lunghe distanze, comporterebbe un impatto visivo da centri abitati. Come desumibile dalle carte dei vincoli ambientali, l’area in esame: – è definita come area urbanizzata, anche se circondata da zone caratterizzate da massima naturalità e biodiversità, rispetto alla classificazione desumibile dal PTCP di Salerno; – non è interessata da categorie agricole di pregio, né da boschi; – non ricade all’interno di aree naturali protette e aree di tutela paesaggistica istituite ai sensi del D. Lgs. 42/2004, né in Siti di Importanza Comunitaria (SIC) o in zone di Protezione Speciale (ZPS); – si caratterizza per un grado elevato di vulnerabilità degli acquiferi. L’area ricade in una zona a media sismicità (categoria S2) e con pericoli e rischi da frana non significativi.
Secondo la Provincia di Salerno il sito di Palomonte “presenta una potenziale fruibilità alla localizzazione di una discarica. Alla scelta finale del sito dovrà procedersi con indagini specifiche da esperire in una fase di ulteriore approfondimento tecnico.”
Commento
Un adeguato e trasparente inquadramento delle caratteristiche geoambientali evidenzia che Monte Pruno, secondo quanto noto nella letteratura scientifica (DEL PRETE S. – GUARINO P.M. – NISIO S. – SANTO A. “I SINKHOLES IN CAMPANIA”; Polselli P. “RELAZIONE TRA FENOMENI DI SPROFONDAMENTO, RISALITE DI FLUIDI MINERALIZZATI E SISMICITA’ IN ALCUNE AREE DI STUDIO DELL’ITALIA CENTRO-MERIDIONALE.” ; CELICO et al., 1979; ecc.), rappresenta un acquifero di rocce carbonatiche molte fratturate, alterate e visibilmente carsificate che alimenta le sorgenti dell’area termominerale di Contursi. Le acque termominerali, secondo la letteratura scientifica, rappresentano il risultato del miscelamento di acqua circolante negli acquiferi carbonatici di monte Pruno e Monte Polveracchio con fluidi caldi di provenienza profonda (figure 2, 3, 4, 5).
Fluidi aggressivi a varia temperatura fuoriescono anche oggi in varie parti del Comune di Oliveto Citra.
Tutta l’area compresa tra Monte Ogna, Il Lago di Palo, Monte Pruno e Ponte Oliveto è interessata da vistosi sprofondamenti che hanno coinvolto le rocce carbonatiche e i detriti calcarei quaternari (figura 3).
L’ultimo sprofondamento è avvenuto nel 1982. Tali fenomeni, chiamati sinkholes, rappresentano il risultato della dissoluzione delle rocce carbonatiche causata dai fluidi di origine profonda. L’assetto tettonico e stratigrafico superficiale e profondo controlla i fenomeni di dissoluzione e la termalizzazione delle acque di circolazione sotterranea. Anche Monte Pruno è visibilmente interessato da alcuni sprofondamenti (figure 2 e 3). Le ricerche scientifiche indicano chiaramente che le acque che si infiltrano nelle rocce carbonatiche defluiscono verso il fiume Sele. E’ evidente, pertanto, che lo spinto carsismo e la intensa fatturazione e alterazione possono causare un rapido deflusso sotterraneo di eventuali liquidi inquinanti provenienti da una discarica verso la zona termale.
A questo punto riprendo le considerazioni conclusive del citato articolo relativo alla discarica che dovrebbe essere realizzata a monte delle sorgenti di Sarno.
Non si deve fare finta di non sapere che i rifiuti inquinanti rappresenteranno un nuovo giacimento geologico di materiali inquinanti che permarrebbe nella cava per l’eternità, al di sopra della falda termominerale che continuerà ad essere usata, a valle della discarica, anche nel prossimo futuro.
Non può sfuggire che la sicurezza ambientale deve essere garantita per secoli e non solo per qualche anno.
A questo punto non si può dimenticare che il substrato carbonatico è molto permeabile in quanto è molto fratturato, alterato e carsificato.
Si deve sempre tenere presente che le attuali disposizioni di legge sono carenti e che non garantiscono la difesa delle acque sotterranee qualora una discarica di rifiuti inquinanti sia realizzata su un substrato molto permeabile e carsificato.
Vi è un problema tecnico insuperabile rappresentato dalla tenuta plurisecolare del sistema impermeabilizzante alla base a sui lati dei rifiuti.
I consulenti della Provincia di Salerno non devono dimenticare di essere tecnici al servizio di tutti i cittadini e che agiscono per garantire una reale sicurezza ambientale. E’ evidente che dovendo essere garantita la sicurezza ambientale e la salute dei cittadini per secoli una discarica nella cava di Palomonte, in località Monte Pruno non si può realizzare in sicurezza.
Qualora si realizzi, è evidente che sarà al di fuori delle leggi che devono tutelare l’ambiente, le risorse idriche e la salute dei cittadini.
Alla luce di queste considerazioni, al di fuori di qualsiasi forma di terrorismo scientifico, tese a tutelare, realmente, l’ambiente, le risorse naturali, la salute dei cittadini e l’assetto socio-economico appare evidente che i motivi che hanno fatto ritenere idoneo preliminarmente il sito in esame sono privi di concretezza tecnica ed estremamente preoccupanti perché infondono una ingiustificata tranquillità e garanzia di sicurezza.
I dati esposti nella presente relazione evidenziano che il sito di Palomonte in località Monte Pruno è stato valutato preliminarmente idoneo per la realizzazione di una discarica di rifiuti inquinanti senza una approfondita conoscenza delle caratteristiche geoambientali più importanti.
La sicurezza dell’ambiente, la tutela delle risorse idriche e la difesa della salute dei cittadini richiedono una onestà istituzionale sia nell’acquisire conoscenze tecniche geoambientali complete sia nell’evidenziare i limiti delle frasi contenute nel D.L. 36/2003.
Per concludere si sottolinea che il sito in esame è stato erroneamente ritenuto preliminarmente idoneo per la realizzazione di una discarica di materiali inquinanti e che deve essere riconsiderata la proposta della Provincia di Salerno in quanto è basata su una incompleta e inadeguata conoscenza geoambientale.