La ”risposta corale” che l’intero sistema di Protezione Civile ha dato all’emergenza maltempo ”ha consentito, in molti casi, di salvare la vita a persone in difficolta”’. Cosi’ il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli ha voluto ringraziare le migliaia di persone che in questi giorni hanno lavorato per far fronte all’emergenza. ”Di questo – ha aggiunto – non posso che essere soddisfatto, pur nella consapevolezza che la macchina puo’ e deve essere ancora migliorata”. Ci vorranno ancora alcuni giorni, afferma Gabrielli, ”affinchè anche nelle zone maggiormente colpite dalle nevicate, si possa ritornare ad una situazione di vita ordinaria”. E dunque il coordinamento tra i diversi soggetti impegnati nella gestione dell’emergenza e l’attenzione verso le popolazioni colpite ”continuera”’, anche se il Comitato operativo della Protezione Civile – che ha assicurato il coordinamento di tutte le attivita’ d’emergenza e riunito in seduta permanente dall’8 febbraio – e’ stato sciolto.
Al momento, sottolinea il capo del Dipartimento, ci sono oltre seimila appartenenti alle associazioni locali e alle organizzazioni nazionali, insieme a Croce Rossa e Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico, impegnati in attività di assistenza alla popolazione, ripristino della viabilità e supporto alle autorità locali. A questi si aggiungono i quasi 2.000 uomini delle forze armate, i circa 5mila vigili del fuoco e i 20mila uomini delle forze dell’ordine. ”Voglio ringraziare tutte queste donne e questi uomini – aggiunge Gabrielli -, gli oltre 25.000 tecnici delle aziende fornitrici dei servizi essenziali, e con loro le migliaia di amministratori, funzionari, tecnici delle strutture comunali, provinciali e regionali che, ognuno con i propri compiti, hanno profuso uno straordinario impegno”. Non solo, dunque, ”quanti hanno operato nelle zone interessate dal maltempo” ma anche ”coloro che, rimanendo nei propri territori, non hanno esitato a organizzare l’invio di proprie squadre e mezzi per concorrere alla gestione dell’emergenza”. Numeri che testimoniano, conclude, come ”tutto il servizio nazionale di protezione civile, nato vent’anni fa con la legge n. 225 del 24 febbraio 1992, oggi così tanto al centro dell’attenzione, si è coordinato e ha risposto con uno sforzo corale”.