Come abbiamo spiegato più volte, nei precedenti articoli, il Mediterraneo, in questi giorni, sta divenendo terreno di scontro fra masse d’aria con caratteristiche notevolmente diverse fra loro. La confluenza fra le masse d’aria gelide, in sfondamento dalla regione carpatico-danubiana verso il golfo di Trieste , il mar Ligure e il Mediterraneo centro-occidentale, tramite i forti venti di Bora e Grecale, con le più tiepide e umide correnti occidentali, che scorrono lungo il basso Mediterraneo, sta favorendo lo sviluppo e l’ulteriore approfondimento di una giovane ciclogenesi mediterranea, ben strutturata nei medi-bassi strati. Nel corso della mattinata odierna l’area depressionaria, in fase di ulteriore intensificazione, dal Canale di Sardegna si muoverà verso il basso Tirreno occidentale, con un minimo barico al suolo pronto a scivolare sotto i 1002 hpa, o poco sotto i 1000 hpa. Il vortice depressionario, cosi formato, verrà costantemente alimentato da intensi e gelidi venti di Grecale e Tramontana che dal mar Ligure e dalle coste toscane si getteranno verso il mar di Sardegna e il Tirreno occidentale, davanti le coste sarde orientali, scontrandosi con i più miti e umidi venti di Scirocco e Ostro che risaliranno lo Ionio e il basso Tirreno, soffiando in maniera alquanto sostenuta. Lo scontro fra i freddi venti di Grecale e Tramontana con l’umida risposta sciroccale in arrivo sulle regioni meridionali e sull’area ionica darà origine a una intensa nuvolosità che si invorticherà sull’Italia centrale dando la stura a persistenti nevicate, fino a quote pianeggianti, su buona parte delle regioni centrali, in particolare fra Marche, Umbria, Abruzzo, bassa Toscana e Lazio.
La circolazione depressionaria, con minimo barico al suolo stimato sui 1002-1000 hpa, sul medio-basso Tirreno, determinerà un netto infittimento delle isobare sopra buona parte del territorio nazionale. Tra l’Europa centrale, dove scorrerà l’imponente blocco anticiclonico atlantico-russo-siberiano, e il bacino centrale del Mediterraneo, sede di una profonda circolazione ciclonica autoctona, si verrà a creare un notevole “gradiente barico” (notevoli differenze di pressione) che causerà una consistente intensificazione della già sostenuta ventilazione dai quadranti nord-orientali, con l’attivazione di furiosi venti di Bora lungo tutto l’alto Adriatico, forte Grecale sulle coste toscane e sull’alto Tirreno, mentre forti venti di Grecale e Tramontana, nel corso della tarda mattinata, si verseranno fra mar Ligure, mar di Corsica, mar di Sardegna e su buona parte del Tirreno occidentale, investendo in pieno anche la Sardegna, con intense raffiche da N-NE e Nord, con picchi di oltre i 70-80 km/h sulle coste orientali dell‘isola, nei punti meglio esposti. Dal pomeriggio bisognerà fare molta attenzione alla Bora che andrà a rafforzarsi, spirando a carattere burrascoso sull’Adriatico settentrionale, con la classica componente da E-NE che raggiungerà il Friuli, le coste del Veneto e la Romagna, favorendo il fenomeno dello “Scaccianeve” nelle aree recentemente innevate di fresco. Ma nel golfo di Trieste, come sull’Istria, le raffiche di Bora, in discesa dall’altopiano del Carso, rischiano di farsi davvero molto forti, per non dire violente, con picchi superiori ai 120-130 km/h.
Nell’area carsica il vento che si incanala tra il monte Nevoso e i rilievi sloveni, a causa delle grandi differenze termiche che si registrano tra l’altopiano del Carso, molto più freddo, e le aree marittime della Venezia Giulia, più temperate, si rinforza notevolmente è arriva a spirare in modo anche violento e turbolento, con raffiche capaci si sfondare la soglia dei 130 km/h. Su Trieste tornerà a spirare una Bora particolarmente impetuosa, che causerà non pochi problemi e disagi, specie alla navigazione marittima, ma non solo. Ma gli effetti della Bora, a causa del fitto “gradiente barico”, si avvertiranno in Friuli, sulle coste venete e le Venezie, come in Romagna e sui litorali più settentrionali della costa marchigiana, con raffiche fino a 70-80 km/h nei punti meglio esposti. I forti venti da E-NE e NE scavalcheranno molto rapidamente l’Appennino Tosco/Emiliano, causando intenso “Scaccianeve” su tutta l’area appenninica recentemente sepolta dalla neve fresca, per tuffarsi sulle coste liguri e in Toscana sotto forma di forti raffiche di Grecale e Tramontana. Sulla Riviera di Ponente ligure, come su Genova, si alzerà una intensa Tramontana che sferzerà con forti raffiche di caduta tutta la costa savonese e l’imperese, dove localmente si toccheranno punte di oltre gli 80-90 km/h. Il gelido vento di Tramontana spazzerà anche Genova, seppur con minore intensità rispetto all’area di ponente, determinando un fitto “Scaccianeve” sulle aree collinari, dietro la città, sommerse di neve fresca. I forti venti di Grecale sferzeranno pure la Toscana, in particolare il fiorentino, il pisano, il livornese e il grossetano, con raffiche fino a 70-80 km/h.
Le burrasche non risparmieranno neppure l’Arcipelago Toscano, con raffiche molto forti, da N-NE e NE, dal pomeriggio/sera, oltre i 70-80 km/h. Mentre il centro-nord sarà sferzato da intensi e gelidi venti nord-orientali, le regioni meridionali, ancora sotto il richiamo mite dall’entroterra algerino e dalla Libia, verranno raggiunte da sostenuti venti di Ostro e Scirocco che risaliranno tutto il mar Ionio e il basso Tirreno, fino alle coste campane e al napoletano. A causa di un ulteriore approfondimento della ciclogenesi tirrenica i venti da S-SE, tra il pomeriggio e la serata, andranno ad intensificarsi, divenendo persino burrascosi tra l’alto Ionio, il Salento e il Canale d’Otranto, con raffiche pronte a superare i 70-80 km/h fra le coste del leccese e il brindisino, presi in pieno dalla sciroccata in risalita dalla costa libica occidentale. Durante la nottata successiva, tra il Canale d’Otranto e il basso Adriatico, nel tratto di mare antistante le coste della Grecia occidentale e dell’Albania, si innescherà una forte burrasca da SE che sfiorerà il leccese e il brindisino, con raffiche prossime agli 80-90 km/h nelle aree maggiormente esposte. I forti venti di Scirocco andranno ad attenuarsi solo nella mattinata di domani, quando con lo spostamento del minimo barico verso il basso Adriatico, le correnti si indeboliranno notevolmente, ruotando più da SO.
Sempre nella giornata di domani la Bora continuerà a soffiare molto forte, specie nella prima mattinata, tra golfo di Trieste e alto Adriatico, con raffiche ad oltre i 120-130 km/h, localmente anche 140 km/h. I forti venti nord-orientali, tra la Sardegna e le regioni centro-settentrionali, andranno a scemare solo nel pomeriggio di sabato, perdendo gradualmente di intensità, fino a divenire da moderati a deboli entro la serata. Riguardo lo stato dei mari, nella giornata odierna, quasi tutti i bacini si presenteranno da molto mossi fino a agitati a largo il mar di Corsica, il mar di Sardegna e dal pomeriggio pure il Tirreno occidentale, davanti le coste sarde, con onde alte più di 2.5-3.5 metri. L’alto Ionio e il Canale d’Otranto rischiano di presentarsi da agitati (forza 5) a localmente molto agitati (forza 6), con marosi alti più di 3.0-4.0 metri. Dalla serata pure l’alto Adriatico, con il notevole rinforzo della Bora, si mostrerà ben agitato, con onde alte più di 2.5-3.0 metri che si dirigeranno verso le coste venete, romagnole e marchigiane, determinando intense risacche e delle mareggiate. Ma forti risacche sono attese anche sull’Arcipelago Toscano, in particolare nella costa orientale dell’isola del Giglio, e lungo le coste della Sardegna orientale, mentre delle mareggiate, fra la serata e la nottata, investiranno le coste meridionali salentine e l’area del golfo di Taranto, dove giungeranno frangenti alti più di 3.0 metri. Il moto ondoso, sui mari che circondano l’Italia, andrà a scadere rapidamente dal pomeriggio di domani, con mari ancora mossi o molto mossi, in attenuazione.