In Europa e’ sempre emergenza neve e gelo, con il bilancio dei morti assiderati che supera ormai quota 350, oltre a migliaia di km di strade impraticabili e centinaia di villaggi e piccole localita’ completamente isolati dal resto del mondo e raggiungibili solo in elicottero. L’est del vecchio continente e i Balcani restano le regioni piu’ colpite, in particolare l’Ucraina e la Polonia, paesi che da soli registrano quasi 200 vittime del grande freddo. In UCRAINA si sono contati finora 135 finora morti, 13 nelle ultime 48 ore. Si tratta in larga maggioranza di senzatetto e alcolizzati. Per fronteggiare l’emergenza le autorita’ hanno allestito oltre tremila tende riscaldate dove decine di migliaia di persone hanno potuto mangiare un pasto caldo al riparo dal freddo intenso che ha investito il paese ex sovietico. Le temperature raggiungono in molti casi punte inferiori ai -30. In Ucraina negli ultimi dieci giorni oltre duemila persone hanno avuto bisogno di assistenza medica per ipotermia o principio di congelamento, quasi 1600 sono state ricoverate in ospedale. E’ di 62 vittime finora il bilancio dei morti di freddo in POLONIA, nove solo nelle ultime ore. In tutto il paese continua a nevicare con temperature molto basse, micidiali per senzatetto e emarginati, costretti a passare le notti glaciali all’aperto.
Pesante il bilancio di vittime del gelo anche nella REPUBBLICA CECA, dove finora si sono registrati 23 decessi legati al freddo. Nel paese la notte scorsa, alla frontiera con la Germania, e’ stata registrata la temperatura record di -39,4 gradi, la piu’ bassa in assoluto dall’inizio dell’inverno. In UNGHERIA il freddo ha ucciso finora 12 persone. Tutto il paese e’ sommerso dalla neve e dal ghiaccio, con strade impraticabili e decine di localita’ rimaste isolate. Da ieri sera in SERBIA e’ in vigore lo stato di emergenza su tutto il territorio nazionale per consentire un migliore intervento delle squadre di soccorso e gestire le situazioni critiche, anche in campo energetico. Le scuole resteranno chiuse per tutta questa settimana. Dieci finora le vittime del gelo in Serbia, dove quasi 70 mila persone sono sempre isolate in villaggi sepolti letteralmente dalla neve e raggiungibili solo con l’impiego di elicotteri. Per i prossimi giorni in Serbia, dove vi e’ stata una breve tregua nelle temperature, e’ stato annunciato un nuovo drastico calo della colonnina di mercurio. Nei Balcani l’emergenza gelo interessa tutti gli altri paesi della ex Jugoslavia. In CROAZIA si registrano tre vittime e una situazione molto critica in Dalmazia e Spalato in particolare. In BOSNIA-ERZEGOVINA, dove i morti sono sei, e’ stato proclamato lo stato di calamita’ naturale quasi sull’intero territorio nazionale e le scuole restano chiuse. I villaggi isolati si contano a centinaia, con gli elicotteri della protezione civile, dell’esercito e di Eufor (Forza militare della Ue) che hanno messo in salvo diverse persone bloccate dalla neve in varie zone del paese. A Sarajevo la neve supera il metro di altezza, con estreme difficolta’ per la circolazione stradale, sopratutte nelle zone in altura della citta’. Situazione critica anche in MONTENEGRO e MACEDONIA, con un morto in ciascuno dei due paesi, mentre sono 36 le vittime in ROMANIA. In BULGARIA, dove 12 persone sono morte per il gelo, si sono avute oggi altre otto vittime per le inondazioni che hanno colpito il sud del paese per lo scioglimento delle nevi seguito a un repentino innalzamento della temperatura. Il gelo tuttavia, tornera’ nei prossimi giorni. In Europa occidentale temperature record sono state registrate in Germania (-28,7 gradi), mentre all’aeroporto londinese di Heathrow la situazione si e’ pressoche’ normalizzata dopo che ieri per la neve era stata annullata la meta’ dei voli.