L’espulsione di massa coronale ha raggiunto il campo magnetico terrestre ieri sera alle 22:00 (ora italiana). Anche se l’impatto è stato relativamente debole, ha permesso la formazione di varie aurore boreali intorno al Circolo Polare Artico. “Ho assistito ad uno spettacolo meraviglioso qui, nel comune di Inari, in Finlandia”, riferisce Keen Andy al sito spaceweather, che ha registrato la visione in questa esposizione di 25 secondi. L’esplosione si è resa visibile soprattutto in Scandinavia, e si è placata prima che potesse divenire una vera e propria tempesta geomagnetica. Secondo le previsioni degli analisti del laboratorio di meteorologia spaziale di Goddard, la stessa CME raggiungerà Marte nella giornata di domani. Dal momento che il pianeta rosso non dispone di un campo magnetico globale per proteggerlo, l’impatto potrebbe essere molto più devastante rispetto a quanto avviene sul nostro pianeta. Una singola eruzione solare tuttavia non può determinare cambiamenti sostanziali sul pianeta rosso, ma miliardi di anni di espulsioni di massa coronale e raffiche di vento solare, possono letteralmente strappare parte della superficie marziana. Se la previsione dovesse essere corretta, l’espulsione di materia dovrebbe colpire anche il rover Mars Curiosity della NASA, nella serata di oggi. Per il rover a bordo della sonda Mars Science Lab, non vi è alcun pericolo, ma potrebbe anzi misurare le particelle energetiche accellerate dal passaggio dell’eruzione solare.