Il freddo glaciale e uno sconfinato manto bianco di neve continuano ad assediare l’Europa, dove all’emergenza energetica si aggiunge ora quella del blocco nella navigazione fluviale, molto importante per l’economia e i rapporti commerciali nel vecchio continente. Tutti i fiumi, a cominciare dall’immenso Danubio, sono infatti ghiacciati quasi interamente, e vari Paesi hanno disposto l’impiego dei rompighiaccio. Dopo la paralisi nel traffico fluviale in Serbia, Croazia, Austria, Bulgaria e Romania, oggi anche l’Ungheria ha ordinato lo stop alla navigazione sul Danubio, la piu’ importante via navigabile d’Europa che con 2.860 km di lunghezza e’ secondo solo al Volga (3.531). Sui quasi 600 km di percorso in territorio serbo, i blocchi di ghiaccio coprono la gran parte della superficie del grande fiume, con uno spessore che raggiunge anche il mezzo metro, una situazione che non si verificava da alcuni decenni. Per gli esperti, la navigazione non potra’ riprendere prima di una decina di giorni. Ghiacciati quasi interamente sono in Serbia anche la Sava e la Tisa. L’emergenza gelo e neve, cominciata un paio di settimane fa, ha provocato finora in Europa quasi 600 morti, la maggior parte delle quali all’est e nei Balcani, le regioni piu’ duramente colpite, con temperature che in molti casi raggiungono e superano i -30 gradi. L’elenco delle vittime, in gran parte senzatetto, emarginati e alcolizzati, e’ come un bollettino di guerra, con il triste primato detenuto dall’Ucraina, il cui bilancio ufficiale di morti e’ fermo da un paio di giorni a 136, e si puo’ presumere che sia ulteriormente cresciuto. Pesante la situazione anche in Polonia, con 82 morti (cinque solo la notte scorsa), in Russia con 46 vittime solo dall’inizio di febbraio, un centinaio dall’inizio dell’anno, in Romania (57), Bulgaria (28), Rep.Ceca (25), Ungheria (16), Serbia (16), Bosnia-Erzegovina (11), Croazia (4), Montenegro (4), Macedonia (2), Albania (1). Il freddo ha ucciso anche nei paesi baltici (24 morti in Lituania, 10 in Lettonia, uno in Estonia) e nell’ovest del vecchio continente, con il bilancio piu’ tragico in Italia (46 morti). Il gelo e la neve, che hanno causato il totale isolamento di decine di migliaia di persone in Serbia, Bosnia e Romania, stanno intanto aggravando la situazione energetica in vari paesi dei Balcani, dove si moltiplicano di giorno in giorno i picchi nei consumi. In Serbia le autorita’ hanno annunciato tagli di energia elettrica alle aziende che non sono di importanza vitale per il paese, e hanno disposto drastiche riduzioni nell’illuminazione di insegne commerciali e cartelloni pubblicitari. E il presidente Boris Tadic, che tra ieri e oggi ha visitato alcune delle zone del Paese piu’ colpite dall’emergenza gelo e neve, ha lanciato un appello ai cittadini a risparmiare al massimo nei consumi di energia. La situazione in Serbia e’ resa piu’ difficile dalla decisione della Bulgaria di cessare le sue esportazioni di elettricita’ al fine di garantire al meglio il fabbisogno interno.
L’Europa è ancora assediata dal gelo, anche il Danubio si è ghiacciato
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