Si attenua l’emergenza neve, ma sale l’allarme per il rischio di valanghe, frane e piene nelle Marche. Lo segnala in una nota il Corpo Forestale dello Stato. L’enorme quantita’ di neve caduta nei giorni scorsi, unita al rialzo termico previsto per il fine settimana, fa temere il distacco di valanghe, incrementi nelle portate delle principali aste fluviali e gravi conseguenze sull’assetto idrogeologico del territorio, come anche segnalato dal direttore del Dipartimento di Protezione Civile delle Marche Roberto Oreficini. Per questo anche oggi due esperti Meteomont del Corpo Forestale dello Stato e un esperto del Centro Funzionale Multirischi della Protezione Civile regionale, a bordo di un elicottero stanno sorvolando la regione, monitorando lo stato del manto nevoso nelle zone pi— nevralgiche. Nella mattinata la ricognizione ha interessato la provincia di Pesaro Urbino, in particolare l’area del Furlo, dove il manto nevoso e’ ormai in fase di assestamento e quindi crea condizioni di stabilita’, condizionate pero’ dall’andamento meteorologico dei prossimi giorni. La ricognizione prosegue nell’area dei Monti Sibillini, dove perdura il pericolo a Foce di Montemonaco. (Ascoli Piceno). Il Cfs ha inoltre intensificato l’attivita’ di monitoraggio per il crescente rischio di dissesto idrogeologico, non solo nelle aree soggette a frane e smottamenti, ma su tutto il territorio regionale con particolare attenzione ai corsi d’acqua. Nel Pesarese, l’elicottero del Cfs ha rintracciato una mandria di cavalli dispersi da giorni sul Monte Catria.