Il declino della civiltà Maya in Messico fu causato verosimilmente da un periodo di siccità meno acuta di quanto finora ritenuto dagli storici, secondo uno studio pubblicato dalla rivista “Science”. Le teorie sulle cause del crollo della civiltà Maya – durata dal 2000 a.C al 1546 – sono molteplici, ma gli storici si erano mostrati concordi sull’esistenza di una siccità che avrebbe causato la perdita dei raccolti. Secondo il Centro per la Ricerca scientifica dello Yucatan e l’Università britannica di Southampton tuttavia la riduzione delle precipitazioni annuali sarebbe stata non superiore al 40%, ma concentrata nei mesi estivi. E’ la prima volta che uno studio cerca di determinare con esattezza la diminuzione delle precipitazioni nel periodo che va dall’800 al 950, che corrisponde all’inizio della decadenza della civiltà Maya: le piogge estive meno intense avrebbero reso difficile l’approvvigionaento idrico in zone non bagnate da alcun fiume importante come appunto lo Yucatan. L’estate era infatti la stagione in cui si effettuavano le coltivazioni e gli specchi d’acqua si rigeneravano grazie alla pioggia: l’abbandono di determinate città e gli sconvolgimenti sociali constatai dagli storici sono “probabilmente conseguenza di una grave penuria d’acqua”, conclude lo studio.