Il climatologo spiega che il freddo intenso rimarra’ per tutta la settimana: “Ci sara’ molto freddo fino a domenica o lunedi’ – assicura – perche’ l’aria fredda sta scendendo dall’Est Europa e dalla Siberia. Ma da lunedi’ in poi la situazione migliorera’: si ritornera’ a temperature normali per questi tempi“. Non e’ la prima volta che a Roma fa cosi’ freddo. “Piu’ o meno ogni 20, 25 anni capita nella capitale un inverno molto freddo – ha continuato Marracchi – Nel 1985 c’e’ stato l’ultimo inverno di questo genere, con le stesse caratteristiche di questi giorni“. Rispetto agli inverni particolarmente caldi, comunque, il climatologo afferma che “quello di quest’anno, fino a pochi giorni fa e’ stato uno dei piu’ caldi: lo testimoniano piante gia’ fiorite come le mimose, che ora patiranno il freddo“. Quanto alla neve, l’ultima volta nella Capitale e’ stata ‘avvistata’ nel dicembre del 2010. Appena un accenno, pero’, rispetto a quella del 12 febbraio precedente, quando un’abbondante nevicata imbianco’ tetti e strade della capitale e tutta la citta’, Papa compreso, si sveglio’ sotto un manto candido che ricopri’ la citta’ e i Castelli romani. Da San Pietro al Colosseo, tantissimi i turisti che, muniti di cellulari e macchine fotografiche, scattarono immagini che, anche grazie a internet, fecero il giro del mondo.
E andando ancora indietro nel tempo, il 6 marzo del 1971 alle 8 di mattina al suolo vi erano almeno 15 centimetri di neve, poi la nevicata del 1965, con 50 centimetri tra il 9 e il 10 febbraio. Nel 1956 tra il 2 e il 9 febbraio e il 18 e il 19 febbraio, e’ stato il periodo nevoso piu’ lungo nella capitale. E altri 50 centimetri di neve ci furono nel 1939. Ma la neve e Roma hanno un rapporto molto piu’ antico e profondo, come dimostra la storia della fondazione della Basilica di Santa Maria Maggiore, all’Esquilino. Una leggenda devozionale narra che la notte tra il 4 e il 5 agosto del 352 d.C. la Madonna apparve in sogno a un nobile patrizio romano e alla moglie, che, non avendo figli, avevano deciso di far edificare una chiesa in suo nome e disse loro che un miracolo gli avrebbe indicato il luogo su cui costruirla. Anche il papa Liberio fece lo stesso sogno e il giorno seguente, recatosi sull’Esquilino, lo trovo’ coperto di neve. Il Papa stesso traccio’ il perimetro dell’edificio e la chiesa fu costruita a spese dei due coniugi, divenendo nota come chiesa di Santa Maria ‘Liberiana’ o popolarmente ‘ad Nives’.
Meteo Roma, la Capitale aspetta la neve ma Marracchi è cauto: “non è detto, c’è l’isola di calore”
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