Non si allenta la morsa di neve e gelo sull’Europa, situazione sempre più seria in molti Paesi

MeteoWeb

Nell’Europa centrorientale e nei Balcani e’ sempre emergenza per il gelo e la neve che non danno tregua e che continuano a provocare vittime. E mentre in vari Paesi balcanici si fa sempre piu’ seria la situazione in campo energetico con continui tagli e blackout elettrici dovuti ai picchi nei consumi, sul Danubio ormai quasi del tutto ghiacciato la navigazione e’ paralizzata con pesanti danni all’economia e al commercio. In tutta Europa sono piu’ di 600 le vittime dell’eccezionale ondata di gelo, la maggior parte di esse all’est e nei Balcani. Molte sono senzatetto, alcolizzati e emarginati costretti a trascorrere la notte all’aperto e in rifugi di fortuna. Il maggior numero di morti si registra in Ucraina, con l’ultimo bilancio ufficiale fornito dalle autorita’ fermo a 136 da alcuni giorni. Si ha ragione di ritenere che le vittime siano molte di piu’. Il freddo glaciale, con il termometro che da due settimane in tutto l’est Europa oscilla fra i -10 e i -20, con punte spesso fino a -30 e anche oltre, ha ucciso 82 persone in Polonia, 65 in Romania, 30 in Bulgaria, 25 nella Repubblica Ceca, 24 in Lituania, 20 in Serbia, 16 in Ungheria, 11 in Bosnia, 10 in Lettonia, 4 in Croazia e Montenegro, 2 in Macedonia. In Russia una cinquantina di persone sono morte in febbraio, un centinaio dall’inizio di gennaio. In Europa occidentale il maggior numero di vittime per l’emergenza gelo si registra finora in Italia, con oltre 50 morti. Morti per il freddo si sono avuti anche in Francia e Austria. Nel sud del Kosovo una valanga ha travolto oggi alcune case di un villaggio al confine con la Macedonia, con un bilancio provvisorio di due morti. Nuove abbondanti nevicate, accompagnate da venti fortissimi si sono abbattute oggi su vari Paesi dei Balcani, aggravando l’emergenza nei trasporti e negli approvvigionamenti energetici. Decine di migliaia di persone, 50 mila solo in Serbia, sono ancora isolate in villaggi irraggiungibili per l’impraticabilita’ delle strade innevate e ghiacciate. Difficile situazione anche in Bosnia-Erzegovina e Montenegro, soprattutto nelle zone montuose. I rifornimenti di viveri e medicinali alle popolazioni tagliate fuori dal resto del mondo si effettuano solo con gli elicotteri della protezione civile e dell’esercito. A causa del prolungato gelo, il Danubio – principale via fluviale commerciale in Europa – e’ ormai quasi completamente ghiacciato, e la navigazione e’ sospesa in Austria, Croazia, Serbia, Ungheria, Romania e Bulgaria. In Serbia, dove le autorita’ rinnovano gli inviti alla popolazione a risparmiare energia, le scuole rimarranno chiuse anche la prossima settimana (non vi sono state lezioni per tutta questa settimana), con l’attivita’ in uffici e fabbriche che verra’ ridotta al minimo anche grazie a un lungo ponte festivo che comincera’ mercoledi’ prossimo.

Condividi