I cambiamenti climatici hanno portato all’aumento di eventi meteo estremi, a maggiori e piu’ estese ondate di calore con temperature record e all’incremento di forti precipitazioni. A dirlo il panel di esperti (Intergovernmental panel on climate change, Ipcc) che per conto dell’Onu studiano il clima, nel corso della presentazione dell’edizione completa (una prima parte era uscita a novembre scorso) del rapporto sulla gestione dei rischi degli eventi estremi (Srex). Nel report, 592 pagine basate sulla valutazione di oltre 1.000 pubblicazioni scientifiche e tre cicli di revisione per un totale di 220 autori provenienti da 62 Paesi, vengono anche indicate le politiche per prepararsi e reagire ai rischi di eventi di questo tipo, aumentando la resilienza delle popolazioni esposte, soprattutto per i Paesi in via di sviluppo. La sfida per il futuro e’ migliorare le decisioni, anche per quelle situazioni in cui c’e’ molta incertezza. Il rapporto offre infatti una comprensione dei costi umani ed economici dei disastri e gli schemi sociali che li causano. Per il presidente dell’Ipcc, Rajendra Pachauri, ”gli autori hanno valutato le informazioni scientifiche provenienti da tutto il mondo per offrire un report su cio’ che sappiamo con sicurezza, nonche’ individuare le aree in cui serve un approfondimento”. Tra le conclusioni registrate dal report, l’aumento del numero di ondate di ondate di calore a livello globale, la crescita della frequenza delle precipitazioni intense, in particolare nelle alte latitudini e nelle regioni tropicali, e in inverno nella parte settentrionale delle medie latitudini, l’aumento della siccita’ in alcune regioni del mondo (tra cui Europa meridionale e Mediterraneo, Europa centrale, nord America centrale, America centrale e Messico, nord-est del Brasile, e Africa meridionale). Ad aprile e maggio il rapporto sara’ presentato ai responsabili delle politiche in America Latina, Asia e Africa. Sono previsti eventi anche con le Nazioni Unite a Ginevra, l’Europa a Bruxelles e il settore assicurativo a Londra.