del Dott. Geol. Luca Niccoli – Il 27 gennaio 2012 come è ben noto si è verificato un sisma di magnitudo locale 5.4, secondo le stime dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), localizzato nella Provincia di Parma alle ore 15:53, presso i comuni di Berceto, Corniglio, Monchio delle Corti, Solignano, Mormorola con coordinate epicentrali di 44.48°N, 10.03°E e la profondità è stata stimata pari a circa 60 km. Nella mappa in figura si mostra la localizzazione geografica dell’evento sismico.
Tale evento è stato avvertito anche nel comune di Massa e come riporta la cronaca locale si sono verificate crepe su antichi palazzi della città e in modo più evidente sono state colpite con crollo di una porzione di soffitto la Chiesa di San Martino a Borgo del Ponte e la Chiesa di Santa Lucia nell’abitato omonimo con evidenti crepe sulla volta, danni che hanno reso ancora oggi inagibili tali strutture.
Dopo un terremoto, l’osservazione dei danni provocati alle costruzioni e alle infrastrutture spesso evidenzia differenze sostanziali in centri abitati anche a piccola distanza tra loro. In alcuni casi si osservano crolli e danni notevoli in località che si trovano a grandi distanze dall’epicentro.
Un esempio evidente è stato in occasione del terremoto aquilano del 6 aprile 2009, situazioni di questo tipo sono state riscontrate sia all’interno del territorio comunale dell’Aquila che in alcuni comuni lontani, a circa 30 km a SE dall’epicentro.
Sicuramente la qualità delle costruzioni può influire sull’entità del danno, ma spesso le cause vanno ricercate in una differente pericolosità sismica locale, determinata anche dal diverso modo in cui si propaga il terremoto o dall’instabilità del suolo.
In occasione di eventi sismici, le particolari condizioni geologiche e geomorfologiche di una zona (condizioni locali) possono influenzare la pericolosità sismica di base, producendo effetti diversi da considerare nella valutazione generale della pericolosità sismica dell’area.
- Dalla carta delle “Zone a Maggiore Pericolosità Sismica Locale (ZMPSL) del Piano Strutturale di Massa, si può osservare che l’abitato del Borgo del Ponte-Santa Lucia e in particolare la Chiesa di San Martino ricade su una fascia definita “Zona di ciglio H>10 m….orli di terrazzo e/o di scarpata di erosione” dove i possibili effetti sono di amplificazione sismica dovuta agli effetti topografici.
Inoltre se si osservano le condizioni stratigrafiche del sito, in particolare una stesa simica realizzata c/o una abitazione di Via Galliano, si può osservare che l’abitato del Borgo del Ponte è posto su di un terrazzo alluvionale antico del Fiume Frigido caratterizzato da un terreno sciolto superficiale di spessori più o meno limitati che comunque posso variare da valori inferiori al metro in corrispondenza del bordo del terrazzo alluvionale a qualche metro e oltre nella parte più interna del borgo, tale copertura poggia su di un substrato di conglomerati cementati di deposito alluvionale definibile come un vero e proprio substrato roccioso, per cui anche dal punto di vista dell’effetto stratigrafica si hanno depositi sciolti con caratteristiche meccaniche molto diverse da quelle della roccia sottostante, tali condizioni possono generare esaltazione locale delle azioni sismiche trasmesse dal terreno (amplificazione sismica dovuta agli effetti stratigrafici).
Lo stesso vale per gli effetti dell’amplificazione legati alla litologia, la figura seguente illustra schematicamente il concetto di due edifici identici fondati su suoli diversi, con una situazione morfologica superficiale confrontabile, avvertono in maniera completamente diversa lo scuotimento del suolo causato dallo stesso sisma; anche in questa circostanza gli effetti attesi sui due edifici sono completamente diversi.
Concludendo è ragionevole pensare che l’edificio della Chiesa di San Martino così come quella della Chiesa di Santa Lucia a parità di qualità e modalità di costruzione con gli altri edifici storici della città di Massa hanno subito maggiormente il sisma del gennaio scorso in quanto hanno risentito dell’esistenza di condizioni locali sfavorevoli come l’ubicazione degli edifici al bordo del terrazzo alluvionale e l’effetto stratigrafico dovuto alla diversa risposta sismica tra la copertura e la roccia sottostante.
- In quest’altro articolo tutte le foto della Chiesa di San Martino dopo il terremoto