Il sud Italia è sferzato in queste ore da una violenta ondata di maltempo mentre al centro/nord splende il sole, garantito dall’anticiclone. Ma in tutt’Italia ci si può rendere conto di questa situazione meteo davvero molto rara, per i venti tesi di nord – nord/est che soffiano anche nelle Regioni centro/settentrionali e per le spaventose immagini satellitari che mostrano un ciclone Mediterraneo posizionato nel Canale di Sicilia.
In molti stanno usando termini che potrebbero sembrare esagerati come “uragano” e “ciclone“: lo abbiamo fatto anche noi su MeteoWeb e lo riteniamo corretto a livello scientifico perchè quella di queste ore non è una normale “perturbazione” o una semplice “depressione” foriera di maltempo, qualche pioggia e un pò di vento.
Stiamo vivendo una situazione rara, non certo unica in quanto ha dei precedenti, ma particolarmente estrema; per differenziare un evento così violento dalle normali ondate di maltempo è giusto utilizzare una differente terminologia.
Per quanto riguarda il termine “ciclone” bisogna innanzitutto specificare che ogni centro di bassa pressione si chiama “ciclone“, anche se in Italia questo termine non viene utilizzato in quanto la consuetudine meteorologica gli ha sempre preferito “perturbazione” o “depressione“. Nei casi più estremi si può parlare di “ciclone” con riferimento ai cicloni mediterranei, rare perturbazioni molto violente come quella di queste ore, che hanno precise caratteristiche tanto da poter essere definite “TLC”, cioè “Tropical Like Ciclones”.
Per caratteristiche interne e per forza i “TLC” non hanno nulla da invidiare ai classici cicloni tropicali che sferzano il settore tropicale dell’Atlantico, il Pacifico e l’oceano Indiano. Essendo caratterizzati internamente da un “cuore caldo”, ben presente soprattutto nei bassi strati, i “TLC” si differenziano notevolmente dai più comuni cicloni extratropicali che si formano continuamente tra l’Europa e il bacino del Mediterraneo. Inoltre questi vortici hanno una estensione molto più limitata, ma attorno al profondo minimo barico riescono a conservare una grandissima potenza che spesso si traduce con una intensa attività convettiva al centro, dove si possono celare dei sistemi temporaleschi particolarmente attivi, e da venti molto forti e turbolenti, spesso sotto forma di tempesta anche se il “Fetch” non raggiunge mai grandi estensioni concentrandosi proprio a ridosso dell’occhio. Un’altra caratteristica dei “TLC” è rappresentata dalla loro grande “barotropicità”, tipica delle perturbazioni tropicali, al contrario delle depressioni extratropicali delle medie latitudini che sono caratterizzata da “baroclinicità”.
Anche il nostro mar Mediterraneo, infatti, in determinate situazioni sinottiche di fortissima instabilità e con l’immancabile supporto delle masse d’aria caldo e umide stagnanti sopra la superficie marina, può sfornare dei veri e propri sistemi ciclonici con caratteristiche tropicali, analoghi alle tempeste tropicali o agli uragani o tifoni che si formano sul finire della stagione calda sui mari tropicali.
Per quanto riguarda il termine “uragano”, basta rispolverare la scala Saffir-Simpson per rendersi conto che i venti più forti che stanno colpendo il sud Italia in queste ore sono assolutamente paragonabili alle forti tempeste oceaniche. Se venti così forti colpissero il mar dei Caraibi o l’oceano Atlantico, staremmo parlando di “uragano di 1^ categoria“, la più debole da “1” a “5” ma comunque molto forte, superiore sia alla “tempesta tropicale” che alla “depressione tropicale”.
Il concetto è molto semplice, e non è meteorologico: dalle nostre parti il termine “uragano” non viene utilizzato e possiamo parlare di “ciclone Mediterraneo“, ma la forza dei venti è assolutamente analoga a quella degli uragani.
Sempre nella scala Saffir-Simpson leggiamo che gli uragani di prima categoria provocano “danni tutto sommato limitati a barche, alberi, strutture mobili, insegne, tetti“, un pò quello che sta succedendo in queste ore tra il sud Italia e il nord Africa.
Nelle prossime ore la perturbazione si allontanerà verso est, muovendosi in direzione della Grecia, ma per tutta la giornata odierna e anche per doman, domenica 11 marzo, al sud insisteranno forti piogge specie tra Calabria e Sicilia, con violenti temporali e impetuosi venti nord/orientali. Da lunedì inizierà una nuova ondata di maltempo, stavolta accompagnata anche dal freddo: masse d’aria provenienti dai Balcani si dirigeranno ancora una volta al sud con piogge, temporali e nevicate a bassa quota dapprima nelle Regioni del medio/basso Adriatico, poi su Calabria e Sicilia tra lunedì sera e martedì. Anche questa nuova ondata di maltempo sarà accompagnata da impetuosi venti settentrionali: ne parleremo a lungo nelle prossime ore, ma adesso continuiamo a monitorare la situazione in tempo reale, con le news in tempo reale e le mappe: satelliti, situazione, fulminazioni, radar e webcam.