All’interno della sommità del cratere del vulcano Ktakatoa sta crescendo una cupola di lava attiva, che ha raggiunto i 100 metri di larghezza e che dispone di due aperture che emettono getti di gas incandescente. Di notte, il bagliore dalla cupola è chiaramente visibile dalle isole di Rakata e Sertung, e un intenso pennacchio è in aumento a circa 500 metri al di sopra del vertice del cratere. Il gruppo di spedizione ha osservato inoltre campi di fumarole nella parte meridionale del cono. Secondo il parere degli scienziati locali, quest’area si è gonfiata a causa del duomo di lava, un termine geologico che sta ad indicare le strutture laviche di forma più o meno conica, che si possono venire a formare al di sopra del cratere di un vulcano. Le registrazioni sismiche dall’Osservatorio preposto, mostrano un aumento nell’attività sismica. Il 26 marzo, si sono verificate ben 438 scosse telluriche suddivise in due classi. Non è possibile stabilire l’evoluzione del fenomeno, anche se questo genere di vulcani incute generalmente timore. Il Krakatoa, lo ricordiamo, è famoso per la sua enorme e catastrofica esplosione del 1883. In quel frangente si registrò il boato più forte mai registrato da un essere umano, capace di essere udito sino a 5000 chilometri di distanza. Ben 165 villaggi furono devastati, 36.000 persone morirono e molte migliaia di persone furono ferite dall’eruzione, di cui gran parte a causa delle gigantesche onde di 40 metri che seguìrono la tremenda esplosione. Quella esplosione generò un’energia pari a quattro volte la bomba più grande mai costruita dall’uomo. Nuove eruzioni del vulcano, dal 1927, hanno fatto emergere una nuova isola, detta Anak Krakatau (figlio di Krakatoa). Il vulcano, figlio del devastante Krakatoa, è geologicamente molto giovane, e quindi particolarmente attivo e non è necessariamente sinonimo di violente esplosioni stile 1883. Potrebbe anche rappresentare un innocuo spettacolo della natura.