Sito del Castagnaro: siamo alla conclusione dell’operazione. Viste le premesse, non è escluso che si rinfocolerà l’ennesima protesta dei cittadini tesa ad impedire fisicamente l’accesso alla cava continuando ad evidenziare motivatamente la non idoneità ambientale del sito. Quest’ultimo è stato scelto dagli esperti mercenari di turno del Commissario che ha avuto un incarico preciso: deve necessariamente realizzare le discariche usando tutti i poteri e i mezzi messi a sua disposizione dalla legge. Vardè sa che chi si opporrà si metterà contro la legge e le forze dell’ordine che devono imporre la volontà dello stato. Chi si opporrà sarà un “nemico” dello stato, un rivoltoso e con i ribelli non si può “trattare”: è inevitabile che il mite Vardè si vesta da “generale Patton” e sconfigga coloro che cercano di evitare la realizzazione di un intervento pubblico non idoneo in un’area ambientalmente non idonea e che pur essendo motivati difensori del territorio devono essere considerati nemici dello stato (che sta sbagliando). Il Sindaco di Quarto è stato convocato il giorno 15 marzo alla riunione del Comitato Provinciale Ordine e Sicurezza Pubblica avente per oggetto: “Operazioni tecniche necessarie per la progettazione del sito di smaltimento dei rifiuti individuato nella Cava del Castagnaro”. In pratica è necessario eseguire alcune perforazioni per saggiare il sottosuolo, individuare la profondità della falda, eseguire alcune indagini che inevitabilmente certificheranno l’idoneità geologica del sito, come accaduto a Chiaiano, a Terzigno ecc. Con i nuovi dati certificati dai rappresentanti dello stato si completerà il corredo degli allegati costituenti il progetto che sarà redatto, asetticamente, rispettando quanto prescritto dalla legge. I passi amministrativi successivi saranno, ovviamente, in discesa. A questo punto le carte “staranno a posto” e saranno…mazzate (speriamo solo morali) per chi si opporrà.
Ma il sito è idoneo o no per la realizzazione di una discarica? Si tratta di una cava abbandonata scavata sul fianco occidentale della collina-cratere; la superficie del suolo del piazzale varia da circa 67 a circa 70 m sul livello mare. La carta idrogeologica della Provincia di Napoli evidenzia che la falda è prevista tra + 20m e +25m sul livello mare per cui tra quest’ultima e la superficie del suolo ci sono da 42 a 47 m di rocce fratturate e permeabili che si lasciano attraversare da acqua ed eventualmente percolato. Il sito è ubicato sulla zona di ricarica idrica della falda che caratterizza il sottosuolo dei Campi Flegrei che complessivamente ha una potenzialità di circa 100 milioni di metri cubi annui; nel sottosuolo il deflusso è previsto verso l’area abitata compresa tra il porto di Pozzuoli e Arco Felice. Interventi criminogeni dal punto di vista ambientale sono già stati realizzati al di sopra del serbatoio sotterraneo flegreo: ricordiamo le discariche di Pianura e di Chiaiano.
Le aree più densamente abitate si trovano ad una distanza variabile da 600 m a 700 m e sono prevalentemente sotto vento rispetto ai venti più frequenti e quindi potenzialmente interessate dalla dispersione dei cattivi odori. La foto da satellite del 13 settembre 2007 evidenzia che la superficie del suolo dell’area individuata è stranamente priva di vegetazione. Le foto precedenti e successive evidenziano la vegetazione che ricopre la superficie del suolo. La causa potrebbe anche essere rappresentata dall’accumulo di materiale di natura ignota sulla preesistente superficie del suolo. In questo quadro geologico dovrebbe essere realizzato un nuovo giacimento geologico inquinante, destinato a rimanere per l’eternità, chiamato discarica autorizzata, come quella di Chiaiano.
Va sottolineato che la legge che deve essere rispettata per la realizzazione delle discariche di rifiuti solidi è inadeguata a garantire la sicurezza del territorio a scala pluridecennale. Si aggiunga che l’esperienza ha evidenziato che in Campania la progettazione e realizzazione e gestione delle discariche non è trasparente! Dove la magistratura è intervenuta sono stati evidenziati reati ambientali: vedi Pianura e Chiaiano. La legge è inadeguata e non esiste una struttura pubblica trasparente e credibile che controlli in tempo reale progettazione, realizzazione e gestione alla luce delle leggi che devono garantire la sicurezza del territorio, delle risorse idriche e della salute dei cittadini.
La legge dice: l’impermeabilizzazione alla base e sui lati dei rifiuti va fatta con un metro di argilla e teli sintetitici. La base dei rifiuti si deve trovare due metri al di sopra della falda. Questi elementi autorizzano mercenari progettisti a progettare e conseguentemente a realizzare un grattacielo di rifiuti (Chiaiano, Terzigno ad es.) fondati su uno o due metri di argilla. Come possono uno o due metri di argilla sostenere senza rifluimenti e lacerazioni dei teli un grattacielo di rifiuti di 60-70 m come a Chiaiano e Terzigno. E nessuno imprigiona chi progetta, chi realizza, chi collauda una simile idiozia!
La legge non dice che i teli sono collaudati per essere a contatto con l’acqua e non con il percolato. Al di sotto di decine di metri di rifiuti non si potrà mai intervenire per fare manutenzione. Se si disperde percolato si infiltra nel sottosuolo raggiungendo la falda; se qualcuno se ne accorgerà, ormai sarà troppo tardi.
Riepilogando: il sito non è idoneo geologicamente a garantire sicurezza ambientale plurisecolare. La legge è carente e la sua applicazione non garantisce la sicurezza ambientale e la salute dei cittadini. La progettazione, esecuzione e gestione delle discariche finora non è stata trasparente e quindi i cittadini e le risorse idriche non sono state garantite: i recenti accertamenti fatti eseguire dalla Procura di Napoli nella discarica di Chiaiano hanno evidenziato una serie di reati ambientali compresi i collaudi. Il sistema dei “signori dei rifiuti” che comprende rappresentanti di varie istituzioni e imprese a livello locale e nazionale non è cambiato: come possono i cittadini sentirsi tutelati dai rappresentanti delle istituzioni con poteri speciali che agiscono senza trasparenza e senza rispettare le regole (a causa dei poteri speciali) che tutti gli amministratori pubblici devono rispettare?
La storia dei Commissari all’emergenza rifiuti è ripetitiva. Si tratta di personaggi al servizio del sistema dei “signori dei rifiuti” che ha devastato per circa 18 anni la Campania; sistema che notoriamente non si preoccupa di disperdere inquinanti sul suolo e nel sottosuolo e nelle falde. Azioni nefaste contrarie a quanto richiede il grande patrimonio di risorse naturali di importanza strategica della Campania e la salute dei cittadini di oggi e di domani. Ai “signori” e ai loro servitori non interessa la filiera della differenziazione, riciclo dei materiali ecc. che consentirebbe di preservare anche per i posteri il patrimonio naturale necessario ad una vita sana. I “signori dei rifiuti” porteranno avanti le linee che consentiranno loro guadagni facili come accaduto in oltre 17 anni di scandalo-emergenza rifiuti: discariche mal realizzate e gestite e inceneritori “bizzosi” come quello di Acerra. Si tratta di interventi che non garantiscono la tutela delle risorse ambientali e naturali di importanza strategica né la salute dei cittadini? E a loro che importa? Lo stato finora è stato dalla loro parte! La “lobbycrazia parassitaria dei signori dei rifiuti” ha molti difensori istituzionali! E i cittadini che possono fare? Pensare “io, speriamo che me la cavo”! Ai cittadini e alle risorse ambientali di importanza strategica occorrono difensori e servitori istituzionali. Cercasi DI.TE.CI.; difensori istituzionali del territorio e dei cittadini. Se non ci sono si devono creare democraticamente approfittando dell’unico momento in cui i cittadini possono contare: le elezioni!
Tornando al Castagnaro, l’insistenza istituzionale sul sito non idoneo (come Chiaiano) fa venire alla mente vicende già accadute che hanno avuto un ruolo strategico (nel senso che non hanno contribuito a risolvere il problema ma, anzi, lo hanno rilanciato come irrisolvibile velocemente e solo a costi elevati) durante gli anni dello scandalo rifiuti. La realizzazione della discarica comporterà, molto probabilmente, un “contatto” fisico con i cittadini, o meglio tra cittadini: quelli di Quarto e Pozzuoli e quelli che rappresentano le forze dell’ordine ai quali i superiori che “devono difendere lo stato” ordineranno di “demolire la resistenza locale”.
Ci auguriamo che non si verificheranno le scene strazianti che abbiamo ripetutamente visto (cittadini e agenti feriti, automezzi danneggiati ecc. ecc.), che sarebbero prontamente diffuse dai mass media in tutto il mondo. Come ripetutamente accaduto varie volte negli ultimi anni. A chi potrà servire questo scenario? Ai cittadini no! Molti saranno perseguiti dalla legge! Che è dalla parte dei rappresentanti dello stato. I mass media si affretteranno a diffondere immagini che evidenziano un territorio sempre al di fuori del controllo delle forze dell’ordine e delle istituzioni locali: forse si tratta di un territorio controllato dalla malavita organizzata che si oppone allo stato che vuole finalmente mettere fine all’emergenza rifiuti? Le scene di guerriglia e le notizie diffuse da mass media velinari che cercano di accreditare una Campania nella quale l’ambiente è devastato a causa di cittadini ribelli e sottomessi alla malavita, finora non ha giovato. Se le situazioni di contatto fisico non serviranno ai cittadini, vuoi vedere che faranno comodo ai signori dei rifiuti? E’ proprio così. Gli scaldasedie che rappresentano le Istituzioni, grazie ai voti loro conferiti dai cittadini, potranno giustificare la loro incapacità di governo democratico del territorio per colpa di cittadini sporchi e cattivi sottomessi alla malavita. Giustificheranno, ancora, il necessario ricorso ad un commissario straordinario con poteri speciali che annullino, di fatto, varie leggi. Il caos in Campania evidenzierà la necessità di imporre in maniera dispotica la costruzione di impianti remunerativi per i signori dei rifiuti. Tanto pagano, in tutti i sensi, i cittadini campani.
Non si può negare che il teatrino dell’emergenza rifiuti finora ha funzionato molto bene per i signori dei rifiuti grazie ad una combinazione favorevole di requisiti. Maggioranza di cittadini abituata a “non pensare” a quanto accade attorno a loro finchè non sono toccati da vicino! Abitudine a delegare la gestione ambientale e della salute ad altri. Presenza di una malavita molto organizzata e reale controllore (con le buone, le cattive, la corruzione ecc., del territorio) che partecipa, con tutti i diritti, alla spartizione dei guadagni connessi alla situazione emergenziale continua. Rappresentanti, eletti, dei cittadini prevalentemente mercenari e predisposti al mercenarismo nei confronti dei signori dei rifiuti. Assenza di opposizione vera e professionale a livello locale e nazionale rispetto alla realizzazione delle linee imposte dai signori dei rifiuti. Mancanza di difensori del territorio, delle risorse naturali di importanza strategica e della salute dei cittadini di oggi e di domani. Sovrimpegni in altre vicende e/o distrazione, con interventi fuori tempo reale, di istituzioni che devono reprimere le illegalità. Numero notevole di cittadini collusi o indifesi di fronte alle micidiali pressioni del sistema chiamato “signori dei rifiuti”. Qualcosa è cambiato?
Spero di sbagliarmi e che, a mia insaputa, il quadro istituzionale e sociale attuale sia completamente diverso da quello dei mesi scorsi. Temo che saremo alle solite: in assenza di “DI.TE.CI.” (difensori del territorio e dei cittadini) saranno di nuovo i “SI.de.RI” (signori dei rifiuti) a prevalere grazie a Patton-Vardè che toglierà le castagne dal fuoco nella cava del Castagnaro salvando lo “Stato dei signori dei rifiuti”.
Se la situazione evolverà verso scenari poco democratici i cittadini non devono prendersela con il Commissario Straordinario che è un funzionario che ha avuto l’ordine di agire in nome dello stato per il bene dei cittadini. I veri colpevoli sono coloro che dopo essere stati eletti dai cittadini hanno rinunciato al loro dovere di governare il territorio tutelando e valorizzando le risorse naturali e la salute dei cittadini autorizzando un commissario ad agire per gli interessi dei signori dei rifiuti contro quei cittadini che hanno devoluto loro i propri voti sperando di avere, finalmente, dei DI.TE.CI e non gli ennesimi servitori di interessi alieni.
La storia di questi ultimi anni è chiarissima: tutte le amministrazioni nazionali e locali di centrodestra e centro sinistra hanno, di fatto e in vario modo, agito esclusivamente per fare continuare il sistema emergenziale, lo spreco di risorse e il deturpamento delle risorse naturali a scapito della salute dei cittadini: gli unici che si sono avvantaggiati sono stati coloro che costituiscono il sistema dei “signori dei rifiuti”.
Quanto accadrà al Castagnaro assumerà un significato decisivo circa quanto accadrà subito dopo in altri siti scelti dai DAM (persone diversamente abili mentalmente che hanno individuato i siti non idonei geologicamente per la realizzazione di discariche, seguendo percorsi metodologici talmente elevati da essere incomprensibili per noi comuni tecnici): mi riferisco ai siti di Tufino nel nolano, di Nocera Inferiore e Castel San Giorgio a monte delle sorgenti di Sarno, di Palomonte a monte delle sorgenti termominerali di Contursi, di Laurito ubicato in zona franosa. Dopo il Castagnaro vi saranno altre occasioni nelle quali i cittadini manifesteranno l’illogicità delle scelte. I cittadini si devono convincere che se alle prossime votazioni continueranno a votare i loro referenti usuali che non si sono comportati da DI.TE.CI. inevitabilmente ricadranno nelle mani dei servitori dei signori dei rifiuti. Inevitabilmente aumenteranno i problemi di salute derivanti dall’inquinamento ambientale. Devono essere usate tutte le vie democratiche per evitare interventi sbagliati e si deve creare una rete di DI.TE.CI. istituzionali: nessuno è difeso dall’inquinamento che agisce come una livella senza fare distinzioni.