Il numero delle persone che si è tolto la vita in Giappone, che secondo l’Ocse è il paese con il più alto tasso di suicidi nel mondo, è aumentato drasticamente all’indomani del devastante terremoto dell’11 marzo, di cui ricorre quest’anno il primo tragico anniversario. Secondo i dati del governo, in un solo mese si è registrato il 20% di suicidi in più, da attribuire almeno in parte alle forti preoccupazioni che la società nipponica ha avvertito dopo la catastrofe. A maggio dell’anno scorso, 3.375 persone si sono suicidate, più del 20% appunto dei dati registrati nello stesso mese di un anno prima. Secondo le cifre redatte dall’ufficio del governo e dall’agenzia nazionale della polizia, 30.651 persone si sono tolte la vita nel 2011, il 14esimo anno consecutivo che i suicidi superano la soglia dei 30mila decessi.
“L’intera società giapponese era preoccupata dopo il disastro e temiamo che questo sia stato un fattore determinante”, ha spiegato un funzionario del governo, aggiungendo che a maggio il numero di suicidi è particolarmente alto tra gli uomini sui trent’anni. Il terremoto di magnitudo 9, a cui è seguito un potente tsunami, dell’11 marzo scorso ha provocato almeno 19mila vittime e una delle peggiori crisi nucleare mondiali in seguito ai gravi danni riportati dalla centrale di Fukushima Dai-ichi.