Piogge monsoniche estive hanno portato forti precipitazioni sull’Australia nord-orientale durante la prima settimana di Febbraio. A causa dei sistemi di bassa pressione, aria calda e umida pompata in dal Mar dei Coralli, ha portato piogge incessanti che hanno causato gravi inondazioni nella zona. Il satellite TRMM della NASA ha misurato 520 mm di accumulo di pioggia per un’estensione molto vasta, dal golfo di Carpentaria sino a Cape York. Come per le inondazioni nel Queensland verso il Nuovo Galles del Sud, migliaia di abitanti sono stati isolati per più di due settimane a causa delle inondazioni. Le condizioni di questo evento sono state attribuite in parte agli effetti delle condizioni di La Niña. Le forti piogge, in combinazione con il deflusso della neve che andava sciogliendosi, ha portato ad inondazioni e smottamenti in diverse città e villaggi nel nord-ovest della Tunisia il 23 febbraio. Almeno due persone sono state uccise e una persona è mancata all’appello. Circa 1.000 residenti sono stati evacuati vicino a Bizerte in concomitanza con le previsioni di inondazioni per la zona.
Temporali e i conseguenti violenti tornado generati, hanno flagellato tutto il Midwest degli Stati Uniti il ??28 ed il 29 Febbraio, uccidendo 13 persone e ferendone più di 100 nel Tennessee, Missouri, Illinois e Kansas. Un tornado in particolare, responsabile della morte di sei persone a Harrisburg, Illinois, è stato valutato come F-4 sulla scala Fujita, con venti che hanno raggiunto i 274 km/h e una larghezza di ben 183 metri. Le tempeste si sono verificate durante le prime ore del mattino, quando è molto difficile informare la cittadinanza del pericolo imminente. Uno scienziato del National Severe Storms Laboratory della NOAA, stima che soltanto il 10 per cento dei tornado si verifica tra la mezzanotte e le 6 del mattino. Il Ciclone Tropicale Giovanna ha colpito l’isola del Madagascar nel sud dell’Oceano Indiano il 14 febbraio. Secondo il Centro Joint Typhoon Warning, la tempesta ruggiva a terra sulla costa orientale vicino alla città portuale di Tamatave con venti massimi sostenuti di 230 km/h, equivalenti a una tempesta di categoria 4 della scala Saffir-Simpson. Almeno 23 persone sono state uccise e 190.000 hanno perso le loro abitazioni non appena la tempesta si è spostata verso ovest su tutta l’isola, perdendo rapidamente forza. Numerosi alberi e linee elettriche sono state abbattute e decine di famiglie sono state costrette ad evacuare le loro case a causa di acque alluvionali. Dopo aver attraversato l’isola, Giovanna si è fatta strada nel Canale di Mozambico, il giorno stesso e, infine, si è dissolta nella giornata del 21.
La peggiore ondata di freddo in Europa da almeno 26 anni e per certi versi associata a quella dell’inverno del 1956, ha colpito l’Europa centrale e orientale dal 24 gennaio, con intense nevicate sul vecchio continente. Le condizioni di gelo estremo sono durate per ben tre settimane, sino al 14 Febbraio. Più di 650 persone sono morte come diretta conseguenza delle condizioni di freddo, con circa il 70 per cento dei decessi verificati in Russia, Ucraina e Polonia. I decessi sono stati confermati anche in Lituania, Romania, Bulgaria, Estonia, Lettonia, Serbia, Croazia, Montenegro e Slovenia. Decine di migliaia di residenti hanno perso le loro abitazioni e centinaia di villaggi rurali sono stati isolati per più di una settimana. Elicotteri hanno provveduto a inviare cibo e medicinali alle persone in queste aree remote. Le forti precipitazioni hanno portato a fiumi in piena in Grecia e in Bulgaria, dove i fiumi hanno rotto gli argini, sommergendo decine di abitazioni. Le temperature sono scese sino a -40°C in alcuni paesi dell’Europa orientale. Roma, ha ricevuto neve per la seconda volta negli ultimi 15 anni il 4 febbraio. La città, che a volte attende la dama bianca per anni, ha poi ricevuto un’altra nevicata appena una settimana dopo. Parte del Danubio si è ghiacciata per la prima volta in 25 anni, ad indicare la grande intensità e la longevità del gelo. L’aria polare, in contrasto con l’umidità presente sul Mar Mediterraneo, ha causato abbondanti precipitazioni sui versanti adriatici della nostra penisola, rendendo alcuni paesi imraticabili e irraggiungibili. L’Organizzazione Meteorologica Mondiale ha riferito che una delle cause è da attribuire ad una fase negativa dell’oscillazione artica, permettendo all’aria polare di riversarsi verso sud sino alle medie latitudini. Mentre la fase negativa dell’oscillazione artica ha portato freddo per gran parte dell’Europa, lo stesso fattore ha portato ad una temperatura media nettamente oltre la norma su gran parte del Canada nei mesi di Gennaio e Febbraio, tra cui il centro-sud della città di Winnipeg in Manitoba, che ha battuto record su record, con una temperatura media di -10,8°C. A causa dell’assenza di neve, 200 carichi di neve finta sono stati trasportati sull’area in modo che il tradizionale festival annuale potesse svolgersi regolarmente.