La pesante ondata di maltempo che ha colpito la Basilicata nel mese di Febbraio, ha portato tanta neve sul massiccio del Pollino. Come abbiamo avuto modo di osservare dalle immagini dei giorni scorsi, interi paesi rimanevano isolati, senza acqua potabile, cibo e medicinali. Ai 1780 metri s.l.m., nel cuore del massiccio, ci sono attualmente circa 270 cm di neve al suolo, tanto che la stazione meteorologica di rilevamento installata da meteoweb e dall’associazione meteobasilicata è per ¾ sommersa di neve. La base dello schermo solare Davis passivo si trova infatti a circa 3,05 metri, permettendo così al progetto Pollino di rilevare le condizioni della dolina. Ma quanto può influire il manto nevoso sui dati termici? Da un esperimento condotto a Falcade tra il 18 Febbraio ed il 31 Marzo del 2009, si evidenzia una variazione molto bassa rispetto a quanto precedentemente ipotizzato. Un sensore posto a 50 cm dalla superficie del manto nevoso misura in media 0.4°C in meno rispetto ad uno collocato a 200 cm di altezza. Tale differenza media viene confermata anche nelle notti serene e con poco vento, quelle più favorevoli alla manifestazione di accentuati gradienti termici verticali negli strati d’aria prossimi al manto nevoso, ma anche nelle giornate variabili e ventose, mentre con cielo coperto e precipitazioni la differenza si riduce a soli 0.2°C. L’umidità relativa misurata a 50 cm è risultata mediamente superiore del 2-3% rispetto a quella rilevata a 200 cm, con scarti temporaneamente maggiori (fino al 9%) nelle ore diurne.
I Piani del Pollino sommersi di neve: circa 270 cm al suolo
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