Il monte Pollino, dopo la Serra Dolcedorme posta accanto, è la vetta più elevata dell’appennino meridionale peninsulare. Queste cime culminano ai 2267 metri sopra il livello del mare, e la nascita del massiccio è datata a circa 20 milioni di anni fa. Ma qual è l’origine del suo nome? La prima testimonianza della presenza dell’uomo nell’area del Pollino risalirebbe al paleolitico, come dimostrano dei graffiti ritrovati nella Grotta del Romito, nella valle del fiume Lao. Nel tempo, vari popoli e culture si sono avvicendati sul territorio: arabi, normanni, angioini, svevi, saraceni, albanesi, spagnoli ne sono stati protagonisti in varie vicende, e ai tempi della Magna Grecia il territorio era conosciuto come il “Piccolo Olimpo”. Ma perchè oggi lo chiamiamo Pollino? L’origine del nome è a tutt’oggi oggetto di controversie:
- alcuni studiosi credono che il nome derivi dal termine latino pullus, ossia giovane animale, da cui successivamente mons pollinus, il monte dei giovani animali. Questo perchè il verbo Polleo che vuol dire letteralmente “crescere”, si collega alla possibilità che il Pollino fosse visto come luogo dove nascevano giovani animali domestici e selvatici.
- Molto più accreditata è invece la teoria secondo la quale l’etimologia del nome deriverebbe dal nome latino Apollineus, da cui mons apollineus, il monte di Apollo.
Apollo, figlio illegittimo di Zeus, è una divinità venerata nella religione greca, rappresentante il Dio della medicina. Le grandi quantità e varietà di erbe medicinali reperibili sul territorio, rappresenterebbero un legame da cui trae il nome attuale.
Essendo quindi Apollo il Dio della medicina, e trovandosi molte di queste erbe medicinali sul territorio, gli antichi potrebbero aver dato il nome del Dio venerato nella loro religione.
Ma esiste una terza possibilità: viste le dimensioni maestose della montagna, visibile da grandi distanze da tutto il mar Jonio, gli antichi greci probabilmente credevano che la suddetta cima fosse la dimora del Dio Apollo. Molti scrittori, botanici, studiosi, sono rimasti incantanti dalle sue dimensioni e dal suo spettacolo, e la costante presenza di nubi che ne coprivano la cima, avrebbe potuto facilitarne la fantasia su cosa potesse essere presente lassù. Questa possibilità è certamente la più suggestiva, ma non è detto che sia certamente quella esatta. Alcuni studiosi infatti credono che questa possa essere considerata soltanto un’ipotesi suggestiva e null’altro. Probabilmente esiste qualcosa di veritiero in tutte queste opzioni: è probabile infatti che il monte Pollino fosse visto come una montagna decisamente maestosa, ricca di piante curative nel verde lussureggiante dei suoi boschi e località nella quale crescevano nuove forme di vita e nuove sorgenti. Non avendo certezze assolute, a noi piace immaginare e sognare che l’opzione più suggestiva sia quella esatta, e che il monte Pollino fosse davvero considerato a quei tempi la dimora del Dio Apollo.