Inverno mite negli Stati Uniti: quanta neve al suolo? Il parere di un climatologo della NASA

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Manto nevoso al suolo al 3 Marzo 2011. Credit: NASA - MODIS

L’inverno mite del 2012 sugli Stati Uniti ha fatto domandare a molte persone quanta neve fosse presente sul continente. Queste due carte rispondono ad ogni dubbio. La prima risale al 3 Marzo 2011, mentre la seconda al 5 Marzo 2012. Sono state elaborate dai dati raccolti dal Moderate Resolution Imaging Spectroradiometer (MODIS), strumento a bordo del satellite Terra della NASA. Nonostante ad un primo sguardo le mappe possano sembrare molto simili, il manto nevoso rispetto al 2011 è decisamente inferiore. Come si può facilmente notare, l’area dei Grandi Laghi che un anno fa era circondata dalla coltre bianca, quest’anno non lo è. La neve inoltre copriva le Montagne Rocciose, il bacino del Nevada e la Sierra Nevada sino alla California del Sud. Nel 2012, le aree solitamente coperte di neve in questo periodo ne sono prive, comprese le aree del Montana, del Wyoming e del South Dakota. Fiumi e pianure sono più facilmente visibili.

Manto nevoso al suolo al 5 Marzo 2012. Credit: NASA - MODIS

Naturalmente anche le aree contrassegnate con presenza di neve in entrambi gli anni mostrano delle differenze. La zona ad est dei Grandi Laghi, nel sud dell’Ontario e la costa orientale degli Stati uniti, hanno un manto nevoso molto meno cospicuo rispetto allo stesso periodo del 2011. Il 2012 è stato contrassegnato da deboli nevicate per due sostanziali motivi, secondo il climatologo Bill Patzert, del Jet Propulsion Laboratory della NASA, a Pasadena, in California. Il primo è a causa di La Niña nel Pacifico, che si traduce in meno aria umida che attraversa gli Stati uniti continentali. L’altro è una forte oscillazione artica che mantiene l’aria fredda artica a latitudini prossime al Polo Nord, lontano quindi da latitudini più meridionali. Sono quindi oscillazioni normalissime che periodicamente di ripetono.

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